(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

VERSILIA. Cosa sta succedendo al Lago di Massaciuccoli? Qualcuno si sarà chiesto perchè in un periodo di crisi idrica prolungata come questo – che non si registrava dall’estate del 2003 – mentre si prosciugano laghi e fiumi, si raziona l’acqua negli acquedotti cittadini, il livello del Lago non accenna a diminuire. Ebbene, la spiegazione è semplice: dal 15 giugno il Lago è in diretta comunicazione con il mare attraverso il canale Burlamacca in quanto le Porte Vinciane rimangono aperte. La LIPU lancia un allarme: 4 milioni di metri cubi d’acqua salata in 2 mesi mettono a rischio flora e fauna del lago.

 “Le cause di questa situazione sono diverse – afferma Andrea Fontanelli, responsabile dell’Oasi LIPU Massaciuccoli – a partire  dal malgoverno del territorio. Il sistema di paratie mobili denominato “piccolo mose” realizzato alcuni anni fa con ingenti investimenti di denaro pubblico che doveva andare a sostituire le Porte Vinciane non è mai entrato in funzione a causa di lentezze burocratiche che al momento ne hanno impedito il collaudo e giace placidamente sul fondo del Canale Burlamacca. La responsabilità dell’impianto è in capo alla Provincia di Lucca”.

Ma c’è dell’altro e, una seconda causa è da rinvenirsi “nellinciviltà, l’ignoranza e l’irresponsabilità di alcune persone”. Come spiega Fontanelli “probabilmente pescatori di Viareggio che ogni notte entrano nel canale Burlamacca dal Mare per andare a pescare e pensano bene di aprire le porte e fissarle aperte con un cavo d’acciaio per non fare la fatica di aprire e chiudere ogni volta”.

“Per non parlare – prosegue – della negligenza o l’assoluta assenza dell’Ente preposto al controllo delle Porte. Di nuovo la Provincia di Lucca che in questi due mesi non si è mai adoperata per porre fine allo scempio”.

Le conseguenze di questa situazione sono allarmanti.

” Da una stima fatta dall’Autorità di Bacino in questi 2 mesi sono entrati nel Lago circa 4 milioni di Metri cubi d’acqua di mare. Al momento quest’acqua, essendo più pesante, è finita in fondo alle cave per cui conseguenze visibili si hanno solo nella parte di palude a nord di S.Rocchino dove i canneti si stanno seccando. Ora però le cave sono piene e l’acqua salata sta entrando nel Lago.

Le conseguenze saranno disastrose, scompariranno habitat prioritari a livello comunitario come le praterie di falasco o le sfagnete, di conseguenza scompariranno specie rare di uccelli che sul lago ancora trovano rifugio, il paesaggio palustre cambierà completamente. Ovviamente conseguenze si avranno anche sull’agricoltura con la salinizzazione della falda e quindi dei pozzi per l’irrigazione a nord del Lago.

Forse si fa ancora in tempo ad evitare il peggio perchè fino ad ora le cave di sabbia hanno assorbito la maggior parte dell’acqua salata ma occorre intervenire subito prima che sia troppo tardi”.

 

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