LUCCA. La Provincia di Lucca è l’amministrazione pubblica toscana che, nel 2011, ha “promosso” il numero più alto di avviamenti a tempo indeterminato di soggetti disabili in aziende private e in enti pubblici. Lo scorso anno, infatti, sono state 135 le assunzioni a tempo indeterminato, rispetto, ad esempio, alle 124 del capoluogo Firenze e alle 111 di Arezzo che seguono Lucca nella graduatoria regionale chiusa da Massa con 14 assunzioni.

Il primato regionale della Provincia di Lucca, nonostante il calo generalizzato di questo tipo di assunzioni da alcuni anni a questa parte, consente all’ente di Palazzo Ducale di ottenere oltre mezzo milione di euro di contributi dalla Regione Toscana (516.189,09 euro per la precisione) per favorire l’occupazione dei disabili nel prossimo periodo. Risorse che vanno ad aggiungersi ai fondi residui del 2011.

Soddisfatto l’assessore provinciale alle politiche del lavoro e alla formazione professionale Mario Regoli che attribuisce questa leadership regionale, “in particolare all’ottimo lavoro svolto dal nostro Ufficio collocamento mirato per i disabili all’interno del Servizio lavoro con sede a San Vito, un ufficio che ha promosso e portato avanti negli anni un’azione virtuosa di verifica capillare sul collocamento obbligatorio dei disabili, affiancata da periodici solleciti nei confronti sia delle aziende locali di medio-grandi dimensioni sia degli enti pubblici.”

Sulla graduale diminuzione complessiva di questa tipologia di assunzioni, Regoli spiega: “Il progressivo calo del numero di collocamenti, generalizzato in tutta la nostra regione, è inevitabilmente figlio della crisi. Dopo il picco del 2008, infatti, le assunzioni sono diminuite anche perché nelle aziende dove si avviano i contratti di solidarietà, dove si riduce l’orario di lavoro o si applicano interventi come la Cassa integrazione o la mobilità, la procedura del collocamento obbligatoria viene sospesa.

In altri casi aziende che hanno licenziato una parte del personale sono scese sotto la soglia minima dei 15 dipendenti che rappresenta il limite oltre il quale sono obbligate ad assumere soggetti disabili”.

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