VIAREGGIO.  Donne al vertice di Cna. Il 30% dei componenti nominati all’interno degli organi dell’associazione degli artigiani saranno donne. A prevederlo è lo statuto dell’associazione che è stato modificato durante l’ultima assemblea che ha accettato la proposta di modifica avanzata dal Presidente Impresa Donna, Antonella Gabbriellini, dalla rappresentante del Comitato Imprenditoria Femminile della Camera di Commercio, Olivia Ruggi e dalla Vice Presidente Provinciale Cna, Paola Michelotti. Un input che è stato pienamente recepito da Cna Lucca (info su www.cnalucca.it) che diventa così tra leprime associazioni in Italia ad aprire concretamente le porte alla rappresentanza di genere femminile. Recepito, con largo anticipo, la direttiva dell’Unione Europea che chiede il 30% delle quote rosa nei Consigli di Amministrazione entro il 2015,  del 40% entro il 2020. L’atto ratifica di fatto una rappresentanza che nello specifico caso lucchese era importante. “Potrebbe sembrare scontato nel 2012 – spiega Antonella Gabbriellini, imprenditrice edile e Presidente di Impresa Donna – ma la parità di genere non è ancora una conquista per tantissimi consigli di amministrazione; le stanze dei Consigli di Amministrazione restano ancora un tabu per le donne. Ci sono ancora delle realtà – ammette – dove l’esperienza femminile è tagliata fuori da quelli che sono i poteri decisioni di importanti organi di amministrazione e gestione. Non c’è spazio nella governance per le donne. Cna, in questo senso, ha dimostrato grande coraggio e profonda intelligenza”.

 

La principale sigla degliartigiani diventa così tra i primi “casi” di associazione nel nostro paese a consentire ad una così quota importante di donne di insediarsi e di operarealla pari con i colleghi. “E’ una conquista fondamentale che permetterà a tante donne, imprenditrici, di avvicinarsi all’associazione e di contribuire, con la loro esperienza ed il loro entusiasmo, all’attività che stiamo portando avanti. Cominciava ad essere veramente strano essere una minoranza schiacciante. Lanostra esperienza deve essere di esempio per tutti i Cda del nostro paese. Anche noi – conclude la Gabbriellini – vogliamo fare la nostra parte”.

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ultimo aggiornamento: 14-09-2012


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