(foto Paolo Mazzei FotoMania)
(foto Paolo Mazzei FotoMania)

VIAREGGIO. Una piccola parte delle risorse prodotte dall’accisa del carburante e dalla quota dell’Iva generata da operazione di import export di merci destinate per abbassare il costo dei posti barca della nautica sociale ma anche per migliorare la rete infrastrutturale ed i servizi di collegamento del porto di Viareggio. La proposta su cui sta lavorando Cna (info su www.cnalucca.it) porta la firma del viareggino Andrea Giannecchini, Vice Presidente Provinciale di Cna e Rappresentante Nazionale Cna Nautica, e potrebbe cambiare radicalmente le carte in tavola per il futuro sviluppo della diportistica viareggina (e toscana). La tesi di Giannecchini è semplice e ruota attorno “all’autonomia finanziaria dei porti prevista nel decreto sviluppo”: “la nostra proposta punta ad estendere le previsioni di questa norma alla neonata Autorità Portuale Regionale con il vincolo delle Autorità Portuali nate prima del 1 giugno 2012.

L’Autorità Portuale di Viareggio ci rientrerebbe appieno”. In pratica Cna ha chiesto di apportare uno piccola ma sostanziale “allargamento” dei beneficiari delle “Misure per lo Sviluppo e la crescita sostenibile” (articolo 14 della legge 134/2012) introdotte dalla normativa Monti-Passera attraverso la destinazione di una quota dell’Iva generata da operazione di import export di merci e dall’accisa del gasolio al fine di agevolare la realizzazione delle opere previste nei rispettivi piani regolatori portuali e nei piani operativi triennali e per il potenziamento della rete infrastrutturale e dei servizi nei porti e nei collegamenti stradali e ferroviari nei porti. “Non è un percorso facile, ne tanto meno semplice e ne siamo consapevoli – ammette Giannecchini – cercheremo l’appoggio anche dei nostri deputati per spingere la proposta che potrà produrre benefici alla diportistica come alla nautica sociale. In questo caso penso ai costi per il posto barca e non solo”. Difficile quantificare la portata economica dell’estensione per Viareggio ma si tratta di numeri importanti: “una piccola parte di quelle risorse – ammette – potrebbero imprimere nuovo vigore allo sviluppo della diportistica viareggina. Difficile quantificare, ma stiamo ragionando su volumi prodotti su scala nazionale”.

Ma non c’è solo il decreto sviluppo nei pensieri della principale sigla degli artigiani. La notizia del via libera della Giunta Toscana al distretto regionale integrato della nautica, è ricca di aspettative: “E’ uno strumento che può rafforzare ulteriormente – ammette Giannecchini – la leadership della nostra diportistica. Ora la sfida alla crisi è la priorità, e queste sfide si possono vincere solo con politiche di innovazione comuni, gestione delle risorse economiche intelligente ed allontanando personalismi e localismi”. Il distretto ha compiti, sulla carta, di governance delle politiche regionali e locali, per il settore della nautica coinvolgendo tutta la filiera, dalla produzione alla sub fornitura, dai servizi alla componentistica. Nel comitato di indirizzo faranno parte, secondo quanto previsto, rappresentanti delle Province costiere, Lucca, Pisa, Massa Carrara, Livorno e Grosseto, delle categorie economiche, delle Camere di commercio, dei Comuni sede di porto turistico, dei sindacati e del Polo di innovazione per la nautica e le tecnologie del mare.

“Ora è necessario individuare persone competenti e metterle al posto giusto – fa notare Giannecchini – il distretto non si trasformi nell’ennesimo carrozzone. C’è bisogno di meno politica e meno politici”. La nascita del distretto è legata, a doppio filo, al polo d’innovazione per la nautica e le tecnologie del mare (Penta) di cui è capo fila Navigo. “Siamo stati i primi a ragionare in termini di Area Vasta parlando di nautica e non solo – conclude Giannecchini – Insieme a Confindustria e Confartigianato stiamo portando avanti politiche distrettuali comuni già da tempo. Il distretto è una naturale ed inevitabile conseguenza in un mondo ed in un mercato con cui bisogna confrontarci in maniera completamente diversa rispetto al passato. Il distretto dovrà essere la risposta regionale alla crisi della diportistica. Non dimentichiamoci – conclude il Delegato Nazionale Cna Nautica – che ci siamo ancora dentro con entrambi i piedi”.

(Visitato 49 volte, 1 visite oggi)

TORNA A CRESCERE L’EXPORT ITALIANO DI MARMI

NUMERO VERDE TICKET, IN DUE SETTIMANE OLTRE 1.000 CHIAMATE E 250 EMAIL