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BRUXELLES. “La proposta del Pd sulle concessioni balneari è devastante e imbarazzante, ma non ne sono sorpreso. Sapevo già quale fosse il pensiero del Pd sull’argomento, nonostante lo starnazzare di qualche politico locale che si è fatto paladino e portavoce dei balneari pur consapevole del pensiero del proprio partito.” È quanto sostiene l’europarlamentare della Lega Nord Claudio Morganti commentando la vibrante contestazione dei balneari al Partito Democratico dopo l’ufficializzazione della propria proposta per l’affidamento delle concessioni demaniali.

“Quando abbiamo proposto il diritto di superficie, oltre che da una parte del Pdl, non abbiamo avuto l’appoggio nemmeno da parte del Pd”, spiega l’esponente del Carroccio. “Quella del Pd è una proposta che non interessa ai balneari e non sviluppa la categoria perché porre un minimo di nove anni alla durata delle concessioni significa non dare possibilità di investimenti adeguati.

“La durata deve, invece, avere una lunghezza congrua per sviluppare al meglio un’impresa. Già da questa proposta si vede l’incompetenza e la superficialità del Pd. Resto dell’idea, nonostante la contrarietà della Commissione europea, che la soluzione migliore, vista anche la situazione economica, sia l’esclusione dalle aste delle aziende balneari: una soluzione che può essere solo raggiunta con la volontà del Governo e di tutti i partiti per portare un’azione forte e concreta a Bruxelles.

“Volontà che, purtroppo, non c’è stata, non c’è e temo che non ci sarà mai. Se davvero si arriverà a un decreto che manderà all’asta le imprese balneari, mi auguro che perlomeno venga approvata la proroga di almeno 10-15 anni sul recepimento della direttiva, provvedimento al quale s’è dichiarata disponibile la Commissione europea e che permetterebbe ai balneari di ammortizzare investimenti e finanziamenti.”

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