VIAREGGIO. “Bene, adesso non ci sono più scuse, quindi fuori la testa da sotto terra. Sappiamo quanto può essere il contributo comunale per il Carnevale 2013. In effetti la risposta del commissario è stata abbastanza celere, considerando gli aspetti burocratici, e sarebbe potuta essere ancor più veloce se la Fondazione avesse perso meno tempo in festicciole mal organizzate, come il Carnevale Estivo, ed avesse fatto il suo dovere senza aspettare i continui richiami al lavoro dell’Associazione Costruttori.” Lo scrive il carrista Umberto Cinquini in una nota pubblicata su Facebook.

“È certo che il commissario sia poco informato sul lavoro svolto dalla Fondazione e dal suo Presidente in particolar modo: noi che abbiamo avuto la fortuna di incontrare il dottor Mannino abbiamo appreso, direttamente dalla sua voce, che pure lui dubitava sulla funzionalità dell’ente e della capacità di reperire fondi alternativi al finanziamento del Carnevale che non fossero quelli erogati dal Comune, come se fosse un bancomat.

“Per questo motivo sale la nostra preoccupazione. A costo di diventare noioso e ripetitivo vorrei ribadire che se il Carnevale esiste e continua ad essere un patrimonio della città è per merito dei carri tanto bistrattati da coloro che sfogano le loro frustrazioni sul bersaglio sbagliato.

“I carri portano, obiettivamente, almeno 200mila persone sui viali a mare durante tutto il periodo carnevalesco.

“Le spese dei carri vengono praticamente coperte dagli incassi di botteghino e lo dico bilanci alla mano, con un margine di errore di poche migliaia di euro a secondo delle condizioni climatiche. L’indotto del Carnevale è stimato in circa 15 milioni di euro, soldi che ricadono a pioggia su tutta la città. Il margine di guadagno che il carrista ha sul badget del carro varia dal 5 al 20 %, bilanci alla mano, per cui uno stipendio per i sei mesi di lavorazione, compreso il progetto e il disfacimento della vecchia costruzione, altamente inferiore ai 1.500 euro mensili.

“Ora il dato più importante, ma che molti continuano ad ignorare per non so quale motivo: il costo burocratico e organizzativo della macchina Carnevale è di due milioni e 500mila euro, bilancio 2012 alla mano, ovvero circa il 55% del bilancio totale.

“Detto questo, siamo certi che il presidente Santini proporrà, per far quadrare i suoi conti, un taglio sul compenso dei carri visto che più volte sui giornali ha auspicato questa ‘soluzione finale’, millantando pure che il commissario Mannino avesse anche lui questa opinione.

“Al contrario, il commissario ci assicurò che si auspicava piuttosto un progetto culturale sul Carnevale che permettesse entrate diverse dalle solite. Tradotta in parole povere: si auspicava che la Fondazione cominciasse a fare il suo lavoro.

“A conferma di questo, nell’ultimo incontro con il sub-commissario Samuele De Lucia, siamo rimasti sconcertati dal fatto che non era stato messo al corrente che per l’anno 2013 la nostra categoria aveva già accettato il taglio di un carro grande e di una mascherata in gruppo come risultato del meccanismo di avanzamento e retrocessione.

“Adesso mi rivolgo a chi ha buon senso, sperando che sollevi la testa da sotto terra come gli struzzi: secondo voi il presidente Santini è in grado di gestire e sviluppare un progetto vendibile, di promuovere al meglio il suo prodotto primario che sono i carri e di far quindi quadrare i conti? Oppure cercherà di far quadrare i conti tramite un epurazione di carristi e carri a suo piacimento, magari fregandosene della meritocrazia, come ampiamente dimostrato nei nostri confronti?

“Riuscirà a non trasformare qualsiasi cosa in un problema, magari informando anche gli organi preposti – CdI e CdA – delle sue avventate decisoni?

“Riuscirà a far capire alla città che i carristi sono persone che lavorano con passione e amore per la manifestazione, con innegabili stipendi da fame, bilanci alla mano, e non sono ladri da mettere alla gogna mediatica continuamente?

“Ho trovato un bellissimo esempio scritto su Facebook: ‘se in un ristorante in crisi cominciamo a tagliare e smantellare la cucina, le cose possono solo peggiorare’.

“Signor commissario, la ringrazio anch’io: capisco che Viareggio ha tanti e tanti problemi per cui Lei si auspica che le cose si risolvano con poche chiacchiere e tanto buon senso. Sono cosciente che la cifra stanziata sia un grosso sforzo per una città in grave crisi economica e che il fatto di averli stanziati è dovuto alla sua consapevolezza che questi soldi ricadranno a pioggia sull’economia viareggina.

“Un milione e 400mila euro possono essere tanti. O pochi. Dipende chi li gestirà…”

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