VIAREGGIO. “Per la procura di Stoccarda non è possibile accertare alcuna responsabilità per l’eccidio di Sant’Anna di Stazzema barbaramente compiutoo dalla 16a divisione della Waffen-SS Reichsfuerers-SS. Nonostante il massacro di 560 civili innocenti, tra i quali si contano 107 bambini (uno dei quali aveva solo 20 giorni di vita); nonostante la brutalità di quegli eventi, le dichiarazioni di un reo confesso che ha descritto fatti e responsabilità e la condanna del tribunale militare di La Spezia, la procura di Stoccarda dichiara la propria impossibilità ad accertare le responsabilità individuali dei 17 imputati ancora in vita ed archivia il fatto.” Lo scrive la senatrice Manuela Granaiola (Pd) a proposito dell’archiviazione dell’indagine sulla strage di Sant’Anna di Stazzema del 12 agosto 1944.
“Quegli imputati – già condannati in Italia – ora non si devono nemmeno presentare in tribunale. Difficile credere che possa essere vero! Ma intanto ricordo anche che per uno degli accusati – a suo tempo – le autorità tedesche negarono l’estradizione. Ferisce non solo l’esito di dell’indagine tedesca ma soprattutto la sostanziale, colpevole rinuncia all’accertamento delle responsabilità e della verità.
“Sono accanto al Sindaco silicani e sosterrò la sua richiesta di interessare dell’accaduto il ministro di Giustizia e quello degli Affari Esteri. Farò un’interrogazione e chiederò agli stessi ministri che fine abbiano fatto gli atti per la richiesta della procura militare di far scontare in Germania le pene dei condannati non estradati.
“Ma oltre ogni iniziativa ed ogni valutazione tecnico-giuridica l’unica cosa certa è che le vittime dell’eccidio di Sant’Anna ora sono state trucidate per la seconda volta.
“Non si tratta di invocare vendette ma semplicemente di richiedere quella giustizia e quella verità senza l’accertamento delle quali un’ombra oscura continuerà a gravare nella storia dell’Europa contemporanea. Intanto sono certa di poter dire che nessuna mancata sentenza, nessuna archiviazione potrà mai cancellare le responsabilità e la memoria storica ed umana di quei tragici eventi.”
