(FotoMania)
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LUCCA. Nonostante la siccità e il caldo torrido, i boschi della lucchesia non sono finiti in fumo. Questo è quanto è emerge dai dati relativi all’estate 2012, particolarmente a rischio, basti considerare che le temperature medie siano state di solo 0.5 gradi centigradi inferiori rispetto a quelle del 2003 quando vennero distrutti dalle fiamme circa 1800 ettari di bosco nella nostra provincia. Quest’anno, da giugno a settembre, si sono verificati 158 incendi per complessivi 80 ettari di terreno bruciato, di cui 60 di bosco.

Significativi sono i numeri del mese di agosto, considerato il periodo maggiormente a rischio: su un totale di 303 eventi in Toscana, Lucca ha registrato 52 incendi, seguita da Firenze con 47 e Arezzo e Pisa con 44. Il dato però si inverte rispetto agli ettari bruciati: i danni maggiori, infatti, si sono registrati a Siena (206 ettari), seguita da Grosseto con 181 ettari, Firenze (164) e Pisa con 101, mentre Lucca ha contenuto i danni con soli 44 ettari di terreno boschivo e non andati bruciati nel mese di agosto.

I dati della campagna estiva 2012 dell’anticendio boschivo sono stati presentati questa mattina a Palazzo Ducale, nell’ambito di una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dall’assessore provinciale alla Protezione civile, Diego Santi, il comandante provinciale dei Vigili del Fuoco, Mariano Tusa e il comandante Corpo forestale dello Stato, Maurizio Folliero, che hanno incontrato la stampa al termine di una riunione operativa alla quale hanno preso parte anche le tre Unioni dei Comuni della Garfagnana, della Media Valle e della Versilia.

(foto Stefano Dalle Luche)
(foto Stefano Dalle Luche)

«Un dato sostanzialmente contenuto – commenta l’assessore provinciale Diego Santi – anche grazie all’efficienza del servizio del servizio Antincendio Boschivo che, in provincia di Lucca, ha permesso di intervenire tempestivamente a seguito delle segnalazioni ricevute dai cittadini. La collaborazione tra le varie forze che operano sul territorio, dalle Unioni dei Comuni, i volontari del servizio regionale Aib, i Vigli del fuoco e il Corpo forestale dello Stato: ciascuna per le proprie competenze, infatti, ha contribuito a contenere i danni sia alla vegetazione, sia all’ambiente e al paesaggio».

Resta, invece, alto nel territorio della provincia di Lucca il numero degli incendi nei mesi invernali che, nel 2012, ha fatto registrare la perdita di oltre 150 ettari di pascolo e bosco: «Sono allo studio – dice Santi – misure per arginare anche questo fenomeno che ci vede al primo posto in Toscana. Intanto mi preme rimarcare la sempre più attiva collaborazione dei cittadini anche per quel che concerne il contenere l’uso del fuoco per la distruzione dei residui vegetali, spesso causa di incendi colposi».

Cop. Il Centro operativo provinciale, attualmente vede la partecipazione di tecnici specializzati dell’amministrazione provinciale e del Corpo forestale dello Stato: «I risultati ottenuti – commenta Santi – sono la dimostrazione che il Cop ha un ruolo fondamentale nella prevenzione di tali fenomeni. Abbiamo lavorato bene anche se abbiamo avuto ancora in questa estate solo l’appoggio esterno dei Vigili del Fuoco, mentre è nostra intenzione andare ad un sempre maggiore coinvolgimento di tale corpo, fino alla sua integrazione nel Cop».

(foto Fabrizio Pellegrini)Unanime da parte dei presenti il ringraziamento ai cittadini per la sensibilità che hanno dimostrato nel coadiuvare l’Antincendio boschivo che, grazie alle loro segnalazioni è potuto intervenire tempestivamente, evitando così il propagarsi delle fiamme. Altro ringraziamento d’obbligo è quello al mondo del volontariato: «tanto fondamentale – sottolinea Santi – per lo spegnimento, quanto pericoloso per gli stessi volontari, spesso chiamati a operare in situazioni veramente difficili».

Vigili del Fuoco. Gli incendi di bosco che hanno interessato anche abitazioni, infastrutture e insediamenti industriali – e quindi hanno visto l’intervento anche le squadre dei Vigili del Fuoco – sono stati 42, mentre 16 sono stati quelli di colture e 189 le fiamme che hanno interessato le sterpaglie.

«Oltre agli incendi censiti – spiega il comandante Tusa – siamo intervenuti su 204 ‘quasi incendi’, eventi, cioè, che avrebbero rischiato di dare alle fiamme porzioni di bosco, ma che, grazie alla tempestività e alla professionalità dell’intervento effettuato, sono stati spenti prima che creassero danni»

Corpo Forestale. Quotidianamente il Corpo Forestale ha messo in campo 6 pattuglie, impegnate nelle vigilanza delle aree più a rischio, nel servizio di sorveglianza, prevenzione e repressione dei focolai.

Ha elevato 19 sanzioni amministrative a carico di responsabili di comportamenti a rischio per gli incendi boschivi per gli incendi boschivi, per un importo pari a 5mila 666 euro.

foto Alessandro Ceragioli
foto Alessandro Ceragioli

«E’ da sottolineare – afferma il comandante Folliero – l’impegno del Corpo per aumentare la propria presenza, importante soprattutto dal punto di vista preventivo: la presenza di pattuglie del Corpo forestale dello Stato, infatti, rappresentano un ottimo deterrente. Sicuramente sono importanti le sanzioni amministrative, ma prima di arrivare a quelle, vi è un importante lavoro da parte del Corpo fatto di consigli e di suggerimenti, volti proprio alla prevenzione».

Folliero spiega che il Corpo Forestale ha anche funzioni di polizia giudiziaria e che «la maggior parte degli incendi che si sono verificati quest’anno ha avuto origine dolosa: sono tuttora in corso le indagini e pensiamo di poter arrivare ad alcuni degli autori di questi roghi».

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