VIAREGGIO. Guardare verso l’alto è operazione che si faceva una volta. Adesso, lassù, ci si prova a rimanere. Come si può, fin quando si può.

In estrema sintesi, con l’aggiunta di un pizzico di doveroso ottimismo, il pensiero di uno Stefano Cuoghi che si proietta all’impegno di domani in Coppa Italia Lega Pro contro la Reggiana, con ancora in bocca il sapore amaro di un 1-1 che sa di pane rozzo, più che di prelibato caviale: “Stiamo cambiando mentalità in quanto il pareggio di Sorrento è stato preso con un po’ di rammarico. In campo ci abbiamo provato, ma non ci siamo riusciti. La cosa positiva è che abbiamo tentato di vincere e che non eravamo contenti per un risultato che, comunque, era giusto. L’approccio è stato buono: non è vero che siamo entrati in campo molli nel secondo tempo, va dato anche merito al Sorrento”.

C’è un processo di crescita, tangibile e concreto di settimana in settimana, ma ancora lontano dall’essere considerato come apice: “Stiamo facendo abbastanza bene a livello di prestazioni. Possiamo e dobbiamo migliorare, ma saremmo presuntuosi se dicessimo che siamo perfetti e che ci aspettavamo di essere così in alto in classifica”.

La stretta attualità incombe. Reggio Emilia, stadio “Giglio”. Il resto è tanto rumore: “Andremo a giocare in uno stadio meraviglioso, cercheremo di passare il turno senza sottovalutare l’impegno. L’importante è che a fine gara se loro avranno vinto sarà perché saranno stati più bravi di noi. Se andiamo là è perché vogliamo vincere, prendendo questa partita come se fosse una di campionato”.

E proprio contro la Reggiana Cuoghi attuerà un massiccio turn-over, con la conferma di soli tre elementi scesi in campo a Sorrento: “Probabilmente stavolta cambieremo otto giocatori, anche perché Gerevini è indisponibile. Qualcuno che ha giocato a Sorrento, dunque, sarà titolare anche domani. De Vena sta bene e verrà schierato. Da lui, come Conson e Lamorte mi aspetto progressi importanti”.

Domenica (21 ottobre) il campionato sarà fermo. Ma il 28 ai “Pini” arriverà l’Avellino. E c’è chi già parla di scontro diretto: “Io comincerò a pensarci da giovedì. Parliamo di una squadra costruita per vincere il campionato, che gioca con pochissimi under. Ha molta qualità sugli esterni ed ha nomi di altra categoria in attacco. In difesa l’assenza di Giosa peserà. Vogliamo far vedere che forse non abbiamo una grande storia alle spalle, ma che ce la vogliamo costruire adesso”.

Ma il Viareggio questa sfida come la affronterà? Come Davide che aspetta Golia o come una squadra che sa di poter competere alla pari contro un avversario dai nomi e dal blasone indiscutibilmente superiore? “Chi gioca per obiettivi importanti deve mettersi sempre in discussione ogni domenica. Noi, finché possiamo, vogliamo lottare per alti traguardi e la classifica adesso ce lo permette. Noi dobbiamo guardare a noi stessi. Il primato momentaneo? I morti si contano alla fine di una guerra, è inutile essere stati al comando per dieci minuti. Proveremo ad esserlo al termine con la sfida con l’Avellino, ma sarà difficile”.

Infine, la domanda secca e provocatoria: questo Viareggio deve limitarsi a pensare alla permanenza in Prima Divisione o può ambire a rimanere nel salotto buono del girone? “Non bisogna mai perdere d’occhio l’obiettivo primario. Se tra dieci domeniche arriviamo alla quota salvezza, allora parleremo d’altro. Noi cercheremo di stare più in alto possibile, poi vedremo cosa succederà”.

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ultimo aggiornamento: 16-10-2012


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