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FIRENZE. Si rivedranno anche lunedì. La riunione già fissata da tempo tra i sindacati, i rappresentanti dei lavoratori delle Province e l’assessore regionale ai rapporti con gli enti locali Riccardo Nencini resta confermata. Ma nell’incontro avuto oggi a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze, sede della presidenza della Toscana, dopo la manifestazione in piazza Duomo alcune decisioni sono già state prese.

“Sono già in programma incontri per discutere delle deleghe e funzioni delle Province, dei servizi e, chiaramente, di come utilizzare e ripartire il personale – spiega l’assessore – Lo avevamo già deciso e i sindacati ci hanno chiesto che la Regione svolga una funzione di coordinamento durante tutta la fase di riorganizzazione. Lunedì, dopo che il Consiglio avrà ratificato la proposta toscana da inviare al governo, fisseremo il calendario”.

“Certo va detto – precisa Nencini – che noi ci muoviamo tra Scilla e Cariddi. Ancora non è chiarissimo quali funzioni rimarranno alle nuove Province, quali torneranno alla Regione e quali andranno ai Comuni. Non è ancora del tutto pacifico neppure se saranno un ente di secondo grado od eletto dai cittadini. Siamo in attesa della decisione della Corte costituzionale, che ci sarà il 6 novembre, e delle scelte e chiarimenti del governo. Prima di allora è complicato muoversi, anche se abbiamo le nostre idee”.

Intanto i sindacati chiedono alle Province di inviare alla Regione tutti i dati sul personale e le mansioni svolte, precari ed esterni compresi che, per quanto riguarda centri per l’impiego e protezione civile, non sarebbero pochi: dati essenziali, precisano, per avviare una discussione concreta ed operativa. “Li avevamo già chiesti – precisa Nencini – assieme ai numeri del patrimonio, le entrate e i bilanci. Ancora non sono arrivati”.

Se mancano i dettagli, i grandi numeri comunque si conoscono. Sono circa 4.800 i dipendenti che lavorano oggi nelle dieci Province toscane. Lunedì mattina il Consiglio regionale si riunirà per esaminare le ipotesi arrivate dal Cal, il consiglio delle autonomie locali, e decidere la proposta di accorpamento delle Province da inviare al governo, a cui spetta comunque l’ultima parola.

“I lavoratori oggi erano in piazza non tanto per protestare quanto per suggerire indicazioni di comportamento – conclude e rassicura l’assessore Nencini -. Chiaramente sono preoccupati: pensano di perdere il loro posto di lavoro. Una preoccupazione che ritengo infondata”.

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