MASSAROSA. Ma voi vi lavereste in una vasca da bagno piena di acqua di questo colore? E ci lavereste vostro figlio, vostro fratello, vostro nipote? È il problema con cui convivono quasi quotidianamente i residenti di Piano di Mommio, di Bargecchia, di Corsanico. Di quella parte di territorio di Massarosa insomma dove tutti sanno che le tubature sono vecchie e da sostituire. E tutti sanno che soldi non ce ne sono, e che l’intervento, tranne miracoli, non sarà certo fatto a breve.
Un paio di giorni fa fece clamore l’acqua di color marrone che usciva dai rubinetti delle scuole di Piano di Mommio. Certo, quando ci sono i bambini di mezzo, la notizia fa sicuramente più clamore. “Ma i bambini – dicono i loro genitori – poi vanno a casa. E lì trovano la stessa identica acqua color ruggine della scuola”. E così diventa difficile anche solo fare un bagnetto. Qualcuno si è arrangiato, in questi anni, ricavando un pozzo d’acqua in giardino, quando ci sono gli spazi e i modi per poterlo fare. Qualcun altro, ormai da tempo, si è abituato a lavarsi usando acqua minerale in bottiglia.
Quasi una beffa allora, nel bel mezzo del paese, avere una di quelle casine dell’acqua, che erogano acqua liscia e gassata, fresca e limpida. Quando poi in casa, anche nella casa accanto alla fontana, l’acqua scorre di un colore allarmante, né liscia né gassata, semplicemente ferrosa.
La domanda che molti di loro si fanno, al di là dei disagi che sono costretti a vivere tutti i giorni, è sempre la stessa: “Ma perché dobbiamo pagare il servizio di acqua potabile?”.
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