CAMAIORE. L’Amministrazione di Camaiore è a lavoro per quanto riguarda il piano delle antenne, in un quadro normativo dominato dalla legge Gasparri, tutt’altro che favorevole all’azione dei Comuni nei confronti delle aziende private. Un intervento arrivato all’indomani del nostro articolo sulle telefonia mobile a Camaiore e sui tralicci di Pedona (leggi qui)

“Forse in passato si è adottata una linea morbida con le aziende di telefonia mobile, adesso no: partendo dalla situazione in cui siamo, il nostro lavoro è sanare i casi in sospeso e dotarci di un piano chiaro e funzionale per il futuro. Un lavoro che certo non può essere affrettato, senza effettuare le dovute valutazioni”, dichiara il Sindaco Alessandro Del Dotto.

“Quello che abbiamo chiesto agli operatori del settore – specifica l’Assessore all’Ambiente Davide Dalle Mura – è di presentare i loro progetti per una corretta copertura del territorio, che saranno poi vagliati dal Comune non solo atraverso i suoi Uffici, ma anche con gli strumenti di apertura alla città, per ottenere un documento ragionato e sostenibile. La tutela della salute è al primo posto, ma telefonia significa anche internet, e a Camaiore ci sono aziende che rischiano la chiusura perché non hanno collegamenti, o intere comunità isolate. La valutazione sarà seria e mirata a rispondere alle esigenze dell’intero comune”.

Sul fronte delle telecomunicazioni, il nostro territorio, come tante altre parti d’Italia, sta pagando le conseguenze di oltre cinquant’anni di norme poco chiare che hanno permesso la nascita e il proliferare degli impianti specifici. Al giorno d’oggi,

(foto Fotomania)
(foto Fotomania)

cambiare la collocazione di un traliccio o di sistemi di trasmissione è un’operazione complessa e con scarsissimo spazio di manovra per le amministrazioni locali: come lo stesso Ministero allo Sviluppo Economico chiarisce nero su bianco, le strutture nate per garantire la copertura sul territorio dei canali televisivi non possono essere collocate in siti alternativi che non siano “in prossimità” degli attuali, per non gravare con spese di nuove sintonizzazioni su migliaia di famiglie che ne rappresentano l’utenza. Nella relazione inviata al Comune, il Ministero chiarisce anche come in Italia e nelle nostre zone le emissioni elettromagnetiche siano fissate per legge ben al di sotto dello standard europeo (6 V/mt contro 42 V/mt, dunque sette volte inferiori).

“Parlando chiaro, lo spostamento di un traliccio o di un’antenna non è un’operazione che si può realizzare da un giorno all’altro – conclude Del Dotto – e di certo una Amministrazione non può permettersi di agire contro la legge nazionale. La nostra azione politica, che abbiamo sempre sostenuto e porteremo avanti con ogni mezzo necessario, sarà determinata e tesa alla modifica delle regole che attualmente legano le mani alle pubbliche amministrazioni nei confronti del Governo e degli operatori del settore. Solo allora, nell’ambito della legge, faremo valere le nostre ragioni che sono, naturalmente, quelle dei nostri concittadini.”

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