SERAVEZZA. L’opposizione di Seravezza decide di non partecipare alla votazione dell’assestamento di bilancio. Dura la presa di posizione dei consiglieri Niccoletti, Monaco, Pajatto, Cavirani e Lombardi che escono dall’aula. Il nervo scoperto è la situazione riguardante la Fondazione Terre Medicee e il buco di 180 mila euro, presentato in allegato alla votazione sull’assestamento di bilancio.

Secondo i capigruppo Niccoletti e Monaco “gli amministratori hanno gravi responsabilità nei confronti della gestione della Fondazione e la situazione del Sindaco, che è anche presidente della Fondazione, genera un conflitto d’interesse tra controllore e controllato. All’interno della Fondazione non è cambiato niente rispetto alle problematiche sollevate nei mesi precedenti e sembra scarsa l’attenzione riguardo il parere del revisore dei conti, che ancora oggi sollecita la Fondazione a provvedere a sistemare i conti aperti con i fornitori. Spesso – proseguono i due consiglieri – ci confrontiamo con documenti privi di certificazioni e poco approfonditi a livello tecnico: è incredibile che la Fondazione spenda 26.000 euro di cancelleria quando il Comune di Seravezza ne spende 8.000. I compensi dei curatori sono eccessivi e toccano cifre da capogiro, circa 50.000 euro, spese che non riescono ad essere contenute dalla vendita dei biglietti degli eventi culturali”.

Il consigliere Pajatto ha focalizzato l’attenzione su due gravi problemi del bilancio della Fondazione. “Sono stati infatti inseriti – spiega – crediti a favore della Fondazione per circa 18.000 euro senza che esistano documenti giustificativo dei crediti stessi lasciando pensare che queste somme siano inesistenti. Ancor più grave sono i debiti che la Fondazione ha contratto con aziende locali le quali si trovano in una situazione estremamente difficile non potendo contare sulle somme dovute dalla Fondazione. Ciò sta arrecando un gravissimo danno di immagine al Comune il quale, giova ricordarlo, e’ il socio fondatore della Fondazione”.

Per questi motivi l’opposizione preferisce non partecipare alla votazione del bilancio. “Non vogliamo – dice Cavirani – sentirci corresponsabili di questa cattiva gestione economica della Fondazione, che resta, almeno sulla carta, uno strumento utile al Comune: abbiamo perciò iniziato a fare delle proposte concrete per diminuire sensibilmente i costi di gestione e vigileremo affinché non si ripetano episodi di questo genere”.

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