Amelio, che ha speso la sua giovinezza tra la natìa Calabria e la Sicilia, è molto legato a Viareggio: “Ho dei bei ricordi di questa città”, racconta il regista alla – per la verità, e purtroppo, scarsa – platea dell’Eden che poi assisterà alla proiezione del suo “Il primo uomo”. “Quattro anni fa sono venuto qua in vacanza con mia nipote e le ho scattato centinaia di foto in angoli misteriosi e poco turistici della città, che forse solo chi è nato qui può apprezzare.”
Come spesso accade per i finali di alcune pellicole, il messaggio – leggasi: i nomi di questi luoghi – resta in sospeso. “Volete sapere quali sono? Potrei anche organizzarci una mostra fotografica, perché no?”
Una parola, poi, sui festival del cinema italiani: “Secondo me devono essere dei veri e propri passaparola: tutto nasce con l’andare a vedere un film, tornare a casa e invitare un amico a fare altrettanto, innescando questo meccanismo.”
Seguendo lo stesso principio, si può già provare con l’idea che Europacinema sia un festival che merita di essere preservato per gli anni futuri: chissà che il passaprola non arrivi a chi di dovere.
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