VIAREGGIO. “Il 3 febbraio i carri sfileranno.” La frase esce dalla bocca di Alessandro Santini, presidente della Fondazione Carnevale, mentre svela ai giornalisti accorsi a Palazzo delle Muse il manifesto che festeggia i 140 anni di Carnevale a Viareggio. Eppure sembra che il messaggio, non proprio subliminale, sia la risposta ai carristi e alla loro minaccia di sospendere la costruzione dei giganti in cartapesta se non arrivano garanzie sui pagamenti dei compensi.

Alla fine della conferenza stampa le domande su questa vicenda sono come i malumori alla lettura dei verdetti all’ultimo corso mascherato: inevitabili. “I soldi ci sono, mi ha informato il subcommissario De Lucia”, risponde prontamente Santini. “Lunedì prossimo il Comune darà mandato per onorare la prima tranche di pagamenti che spetta ai costruttori, prevista per il 20 dicembre – 23mila euro per i carri di prima categoria, 10mila per quelli di seconda, 4mila per le mascherate di gruppo. I soldi arriveranno materialmente martedì, al massimo mercoledì.”

Rimangono, però, alcuni debiti relativi all’anno solare che sta per finire: “Quelli saranno saldati a gennaio”, fa sapere Santini.

Dai carristi, però, arriva una voce tutt’altro che rincuorante: “Il Comune di Viareggio e la Fondazione Carnevale hanno sottoscritto un piano di pagamento”, ricorda Fabrizio Galli, presidente dell’Assocostruttori. “Questo prevedeva di saldare in tre tranche il debito che l’amministrazione comunale aveva contratto con la Fondazione stessa: 400mila euro a ottobre, altri 400mila a novembre, 200mila a dicembre.

“Ebbene, fino ad oggi questo piano è stato disatteso dal Comune e la Fondazione Carnevale si trova in difficoltà nel dare a noi carristi le dovute garanzie per gli acconti relativi all’edizione 2013.”

Le parole di Galli sanno quasi di ultimatum. “Non è possibile andare avanti in questo modo e arrivare alla scadenza dei pagamenti con tutti questi dubbi. Chiediamo un incontro serio con tutti i soggetti in causa per sapere davvero qual è la situazione del Carnevale.

“Non possiamo più raccontarci le favole: ci sono stati dei tagli, le date e gli importi degli acconti sono stati stabiliti dalla Fondazione e i contratti sono stati firmati in ritardo: se non ci sono i fondi per organizzare il Carnevale avrebbero dovuto dircelo prima.”

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