VIAREGGIO. Si chiama Daniele Ceragioli ed è uno dei candidati alle primarie del 30 dicembre per parlamentare del Partito Democratico.

La sua candidatura è sostenuta dai Giovani Democratici e viene al termine di un percorso di crescita collettiva che “ci ha fatto optare per presentare un candidato che propone un rinnovamento basato su un nuovo metodo”.

“Il nuovo metodo si traduce, secondo il nostro punto di vista, in due azioni: maggiore presenza sul territorio ed autoriduzione immediata dello stipendio a favore delle onlus che operano in Versilia (alla condizione che abbiano bilanci trasparenti e democrazia interna).  Questi sono, secondo noi, gli ingredienti della “nuova politica”. L’autoriduzione dello stipendio che abbiamo deciso di fissare a 1500 euro è, secondo il nostro punto di vista, la condizione fondamentale per poterci fare interpreti del disagio della nostra generazione. Vogliamo poter parlare a tutti guardandoli con dignità negli occhi e vogliamo che il nostro Parlamentare mantenga i “piedi a terra” e stia con la gente fra la gente perché, per noi, il parlamentare è un lavoro come un altro”.

Questo il discorso integrale di Daniele Ceragioli.

“Buongiorno a tutti,

oggi sono qui per presentarvi la mia candidatura alle primarie per il Parlamento italiano.

Abbiamo sentito oggi tante storie di successo che gli altri candidati hanno l’orgoglio e tutte le ragioni di portare in questa sala. Tante vittorie, nella loro vita lavorativa, nella loro attività politica e sociale.

Quella che io vi porto qua oggi è, al contrario, la storia di un insuccesso. E’ la storia del fallimento di una generazione.

La storia di una generazione sempre più schiacciata dall’impoverimento della nostra terra, dallo svuotamento delle aspettative e dalla ancor più pericolosa perdita dei sogni. Perché una generazione che smarrisce i propri sogni, una generazione che rinuncia alla battaglia … è una generazione persa.

Tanti di voi, la maggior parte qua dentro, non mi conosce. Hanno ragione. Non ho mai frequentato troppo la struttura, chiamiamola così. Non perché non lo ritenga una cosa giusta ma semplicemente perché ho creduto, in questi anni, che la mia presenza fosse più utile altrove.

Ho creduto da subito nel progetto del Partito Democratico, nell’idea di un riformismo solidale e innovatore capace di lasciare a quelli che vengono dopo di noi un paese migliore… E’ questo un ideale? Allora credo che si possa dire che credo ancora negli ideali.

Ed è per questa stessa ragione che ho preferito spendere la maggior parte del tempo che ho passato all’interno del partito nella Giovanile. Non perché io sia un novello Peter Pan ma perché credo che un partito che non ha una giovanile forte è un partito a cui manca lo slancio dei sogni e la passione delle idee.

In questi anni la giovanile è cresciuta grazie ad un lavoro costante, coraggioso ed intenso di tante ragazze e ragazzi che ci hanno messo la voglia di lottare per difendere i loro sogni: organizzando iniziative, occupandosi del tesseramento, delle feste del partito e delle numerose campagne elettorali che ci hanno visto nell’ultimo triennio vincitori in tutti i comuni versiliesi. E’ una vittoria che dobbiamo in buona parte alla giovanile.

E voglio aggiungere una cosa molto importante, forse la più importante, perché i nostri giovani in questi anni ci hanno messo l’unica cosa che si ha quando non si ha niente. Ci hanno messo la faccia. La faccia onesta e pulita di chi riesce a rappresentare un’ideale in molti casi in un modo migliore, più sincero e diretto, rispetto alla propria classe dirigente.

Ma andiamo oltre…

Le primarie nazionali del 25 novembre sono state un passaggio prezioso e importante. Sono state le prime vere primarie del nostro partito ed hanno avuto la capacità di dimostrare la concretezza e la serietà del nostro progetto. La capacità di discutere insieme sulle idee e alla fine di saper scegliere.

Oggi ci troviamo di fronte ad un nuovo passaggio. Un nuovo turno di primarie per scegliere il parlamentare della nostra terra che sappia rappresentare al meglio la Versilia a Roma.

Noi, Giovani Democratici, lo vogliamo fare con uno spirito nuovo che non veda nelle primarie la semplice contrapposizione di campanilismi o la nuova occasione per prove di forza fra gruppi e correnti.

Noi vorremmo che fosse l’occasione per parlare serenamente della Politica, del Metodo e della visione che il nostro partito vuole assumere sulla Versilia e sui temi nazionali. La migliore visione della Politica ed il migliore progetto per la Versilia e per l’Italia.

Vogliamo essere sereni con tutti voi, non preoccupatevi troppo.

Non abbiamo la vostra esperienza, non abbiamo i vostri contatti e non abbiamo i vostri soldi. Perderemo serenamente. Ma non ci bruceremo, siatene certi. Si brucia chi ha qualche ambizione da perdere, non chi ha dei sogni da difendere.

Abbiamo tutto da guadagnare e da imparare da questa partita ma vi avvertiamo, in questo momento storico, in questo passaggio fondamentale della nostra vita politica ed economica per diventare parlamentare ci vuole la capacità di saper dialogare con il territorio in maniera costante e passionale.

E lasciatemelo aggiungere … ci vuole un rinnovato spirito di sacrificio che sappia far capire al popolo italiano che vogliamo essere al servizio della politica e che non vogliamo la Politica al nostro servizio.

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