(foto Stefano Dalle Luche)
(foto Stefano Dalle Luche)

CAMAIORE. “Nessun intento persecutorio contro il mondo dello sport: certi onorevoli o ex sindaci farebbero meglio a informarsi, prima di parlare, oppure a cambiare informatori”. Lo dice il sindaco di Camaiore, Alessandro Del Dotto, in seguito alle polemiche sul rally di Carnevale e la sospensione del contributo comunale.

“In dieci anni di amministrazione precedente – aggiunge l’assessore alla cultura Veronica Cortopassi – l’organizzazione dei vari rally ha incassato circa 30 mila euro all’anno. Le fonti erano svariate: prima il Comune, con un contributo diretto compreso fra i 16 mila e i 25 mila euro. Poi c’era l’Azienda Speciale Pluriservizi, utilizzata come un bancomat: contributo fra i 1.000 e i 3.500 euro ciascun anno, dal 2007. A ciò si aggiunge l’esenzione dal pagamento del suolo pubblico e dei servizi accessori, come l’utilizzo delle sale comunali e del Palasport, oltre a energia elettrica e telefono. Poi arrivavano le varie Società SEA, e infine c’era un minimo endorsement dell’organizzazione del rally verso aziende con le quali il Comune aveva rapporti per via di contratti pubblici”.

“Francamente trovo singolare che proprio l’Udc lamenti la mancanza del contributo comunale, pur sapendo in che condizioni versano le casse della Pluriservizi – prosegue il sindaco – Cosa pretendono, che usiamo, come facevano loro, la società come un salvadanaio, mentre siamo qui a rintracciare le cause di un bilancio aziendale in crisi? Che propongono di fare: privatizzare le farmacie o chiuderle, e mettere quei soldi nelle manifestazioni? Vendere i cimiteri e sponsorizzare gli eventi del Comune?”.

Interviene anche l’assessore al Turismo Carlo Alberto Carrai. “Avevamo annunciato una ridistribuzione delle risorse destinate alle manifestazioni e così facciamo – dichiara Carrai –. L’organizzazione, peraltro, sapeva di questo indirizzo dell’amministrazione sin dallo scorso settembre, quando aveva parlato con il sindaco. Bene, oggi il rally si può fare, basta che l’organizzazione si munisca di autorizzazioni, uomini per la sicurezza e il traffico, strutture e sponsorizzazioni proprie. Ci sono tante discipline che, in questo modo, hanno già organizzato manifestazioni e si sono ben proposte al Comune”.

“Come ho già avuto occasione di dire, anche personalmente, ad alcuni degli appassionati che erano disorientati dalla notizia: spazi per manifestazioni ce ne sono – conclude Del Dotto – Non credo sia il caso di farsi strumentalizzare da una certa parte della politica, tutta presa a trovarsi un posto in Parlamento. Noi siamo qui per dare risposte alle tante, tantissime domande che, ogni giorno, arrivano alla nostra attenzione e che meritano una risposta. Troppo spesso, in passato, non l’hanno trovata”.

 

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