FORTE DEI MARMI. Il Movimento 5 Stelle di Forte dei Marmi interviene sull’inaugurazione del Forum Permanente di Discussione di Forte dei Marmi nato dalle ceneri della ex Agenda 21.

“Agenda 21 – spiegano i grillini – fu finanziata con i fondi della Comunità Europea, che hanno pareggiato i costi sostenuti per la dirigenza e spese varie negli anni di vita.

Il risultato di cotanto lavoro fu una presentazione di due ore a Villa Bertelli, nella primavera scorsa, in cui dopo oltre 100 slides di dati proiettati si addivenne alla conclusione che il turista medio di Forte dei Marmi chiede la tranquillità e la possibilità di muoversi con facilità.

Sarebbe bastato chiederlo al giornalaio della edicola in piazza o a uno dei taxisti in attesa di un cliente avremmo risparmiato diversi centinaia di migliaia di euro, o quantomeno li avremmo potuti impiegare meglio.

Oggi si ricomincia con un altra veste e un nuovo Presidente. L’architetto Enrico Ghiselli, votato dai partecipanti e non nominato dalla partitocrazia. La serata è stata molto partecipata, Villa Bertelli era strapiena di cittadini vogliosi di dire la sua e contribuire allo sviluppo del Paese.

Sono stati eletti i coordinatori dei vari gruppi di lavoro tra cui David Lucii ,un nostro attivista, per il gruppo “Gestione e riduzione rifiuti “e ci si e’ iscritti ai vari Forum di discussione. Il Forum sarà affiancato da un gruppo di tecnici del Comune che supporteranno i cittadini nelle loro richieste e ricerche.

Ci duole constatare invece che questo strumento che nasce con il nobile ( e dovuto, diciamo noi) intento di far partecipare la cittadinanza alla ricerca e alla proposizione degli strumenti migliori possibili per il miglioramento della qualità della vita a Forte dei Marmi, si ripresenti per l’ennesima volta, come un mero strumento di indirizzo e non invece come un vero e proprio strumento propositivo e deliberativo espressione della volontà popolare.

Infatti tutto quello che nascerà dal Forum sarà poi, quando non si sa, recepito dall’Amministrazione in carica, che in base alle proprie esigenze (anche politiche) si riserverà la decisione ultima se accogliere o meno le proposte dei cittadini.

Chiediamo allora a chi ci governa: perché non votare in Consiglio Comunale la possibilità di istituire lo strumento del Referendum Propositivo senza quorum?

Si può fare in una sola seduta di consiglio e la cittadinanza sarebbe finalmente parte attiva della gestione della cosa Bene Comune, non esclusivamente chiamata a suggerire”.

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