VERSILIA. “La previsione dei terremoti è un argomento complesso, discusso e strettamente tecnico; una questione nella quale la politica deve entrare in punta di piedi. Ad oggi so che non esistono possibilità credibili di prevedere con precisione un terremoto se non inquadrando tale previsione in un andamento probabilistico più significativo nei tempi medi e lunghi piuttosto che in quelli brevi”.

La senatrice Manuela Granaiola interviene sulla questione terremoto, dopo l’allerta che questa notte ha tenuto sveglie molte famiglie.

“Dove invece la politica deve dire la sua e fare scelte adeguate è sul fatto che l’Italia è un paese ad alto rischio sismico con un patrimonio edilizio (pubblico e privato) in gran parte non adeguato a questo rischio. Tuttavia pur tra insopportabili scandali e mille approssimazioni, anno dopo anno ci stiamo attrezzando per affrontare al meglio la situazione. Oggi abbiamo una rete di controllo sismico che, almeno dal punto di vista tecnico, funziona; la stragrande maggioranza del territorio è adeguatamente monitorato. Più discutibile la catena di gestione delle informazioni e delle successive decisioni da assumerne.

Per quello che riguarda gli allarmi, data la scarsa adeguatezza sismica del patrimonio edilizio, io sono dell’idea che “sia meglio aver paura che toccarne”; ma a condizione che si tratti di un impegno serio caratterizzato da un’adeguata assunzione di responsabilità da parte di chi lo emette (ingv), pur nei limiti delle capacità predittive oggi offerte dalle conoscenze scientifiche. Quello che non si può e non si deve fare è di scaricare generici allarmi sulle spalle dei sindaci e degli amministratori locali.

Data la delicatezza dell’argomento un allarme deve essere circostanziato (pur nei limiti ai quali ho fatto riferimento prima), deve contenere indicazioni operative e deve mettere in moto procedure adeguate. L’intervista di Greste – presidente dell’INGV – nella quale si afferma che quanto segnalato è stato frainteso dalla protezione civile, è un pessimo segnale che richiama alla mente vecchie abitudini operative tutte italiane. Dichiarazioni che fanno pensare più al gioco degli scaricabarili che non ad un sistema funzionale che opera al massimo delle possibilità.

I cittadini sono intelligenti e consapevoli dei rischi, dunque sicuramente disponibili a collaborare a condizione che ognuno faccia il suo e non giochi a scarica barile sugli amministratori locali e sulla pelle dei abitanti”.

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ultimo aggiornamento: 01-02-2013


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