Foto Andrea Zani

VIAREGGIO. Pubblichiamo  la lettera di Amando Mancini delle Rsu di Sea Ambiente.

“Una stupenda giornata ha coronato un corso un po’ sottotono a parte alcuni carri di prima e di seconda che sono, secondo me, eccezionali. La prima domenica, si sa i carri sono incompleti, mancano di tante rifiniture nella pittura e nei diversi movimenti, per cui, quelli che non si dovrebbero vedere,  sono ancora “a vista”.   Di solito dal terzo corso in poi i carri sono a “punto nelle rifiniture sia di colore sia di movimenti. Alcuni carri sono però “perfetti” o con delle rifiniture da fare visibili solo ai costruttori, a giudici competenti  o ad osservatori molto attenti. I carri che mi hanno colpito sono il Minotaruro di Alessandro Avanzini; la colf di colore, italiana, che fa pulizia delle ragnatele del potere politico e speriamo che questa generazioni di immigrati nazionalizzati riesca a fare quello che noi non siamo stati capaci di fare finora a meno che, i futuri italiani, non ci ridiano “l’input”, in termini di  speranza, di poterlo fare insieme. Un altro carro che mi ha interessato molto è la “premiere” dei Fratelli Cinquini.

Un carro molto ben rifinito e interessante nella sua tematica pacifista, molto bella la performance davanti il carro con il cannone che sparava coriandoli in tono un po’ più piccolo della “Cittadella” di Gilbert, Corinne, Elodie, Sebastian e Benjamin, di qualche anno fa. Molto, molto interessante e suggestivo il carro dei carcerati che è di un pathos incredibile e ben ci sta: una intelligente riflessione sul dramma delle carceri dentro una giornata di festa. Ma, quest’anno è il carro di Alessandro Avanzini ad essere di gran lungo il migliore, secondo me. Alessandro è il più “lebrigriano e corinniano” di tutti nell’aver capito, per primo e ad aver interiorizzato e coltivato il rapporto tra il teatro dell’arte, ma, soprattutto, la storia dell’arte, e il Carnevale facendo carri di una raffinatezza e una tecnica elevatissime, vera e propria arte e artigianeria. Un po’ quello che aveva cominciato, ancora prima di Alessandro, a fare Gionata Francesconi  che però si è poi “perso” dopo il meraviglioso carro su Pulcinella di alcuni anni fa. Poi, non è più riuscito a mantenere il filo cosa che invece ha fatto e sta facendo Alessandro. Speriamo che Gionata ritrovi il percorso perché ha un grande talento e può veramente dare tanto al Carnevale e all’arte. Quando ho visto il carro di Alessandro mi sono profondamente emozionato e ho immaginato di essere nell’antica Grecia e non mi sarei meravigliato di trovarci quel carro. E’ riuscito magistralmente a dare il senso della Mitologia, ad attualizzarlo ai giorni nostri.

Stupenda anche la performance davanti al carro che è in sincronia con quella dentro il carro dando la sensazione di essere in un teatro greco a vederne la tragedia rappresentata senza niente togliere  all’allegria del Carnevale. Geniale, semplicemente geniale. Poi c’è il carro di Corinne, Gilbert & family che è bello come idea ma ancora incompleto con le belle coreografie davanti ancora da perfezionare nei movimenti. Stranamente, quest’ anno, la famiglia Lebigre, ha fatto un carro chiuso dietro cone il più classico dei carri, mentre, ormai molti stanno utilizzando l’idea lcanciata dai Lebigre- Roger di fare un tutt’uno scenico con il davanti del carro. Infine mi ha colpito la mascherata di Maggini, molto intima e intimista: una sorta di ” autocoscienza” di fronte a decinedi migliaia di persone ma anche una disperata ricerca di una memoria collettiva difficile da avere oggi che si rifugia nel conosciuto della letteratura classica  e quindi in sè stessa, nei propri ricordi dove le “cose di altri, fatte da altri in un altro tempo sono ciò che resta di un filo conduttore su se stessi”.

 

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ultimo aggiornamento: 04-02-2013


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