VIAREGGIO. “Commercio all’ultimo respiro: in questo momento di grande crisi piccole e medie aziende stanno chiudendo per debiti, mettendo a casa quei dipendenti che con tanti sacrifici, insieme ai loro datori di lavoro, sono riusciti a restare a galla. È la prima volta che imprese e lavoratori si sono stretti in un’unica voce: resistere. Sì, ma a che prezzo?”. Così scrive l’esponente di Futuro e Libertà Eugenio Vassalle.
“Simoni ha ragione nel lanciare una moratoria per allungare i debiti delle imprese per dare un po’ di respiro e mantenere i posti di lavoro, altrimenti sarà una chiusura a catena. Non dobbiamo credere nei venditori di fumo, ma in cose concrete che vengono dalla gente della vita reale.
“Berlusconi sta giocando il tutto per tutto per prendere voti: in un momento così delicato gioca con la disperazione della gente, è come dare una lama tagliente a uno che sta affogando. Noi di Fli ci abbiamo visto lungo e quando ci siamo accorti del tradimento del non fare, dei programmi non rispettati, dei vari bunga bunga, abbiamo detto basta, siamo venuti via da un partito fatto di spettacolo, veline e incapacità.
“Non a caso il presidente Fini sarà nella nostra città il 13 febbraio per raccogliere i veri problemi mai risolti e sempre promessi. Facciamo le barche più belle del mondo in un porto da terzo mondo, la Passeggiata è uno spettacolo guardando le foto di qualche decennio fa e non si spiegano le grandi potenzialità inespresse di una città avvolta nel liberty, che fa fatica a decollare.
“Noi da sempre abbiamo scelto di metterci la faccia e, nel caso di Simoni, anche un numero telefonico diretto dove parlerà personalmente: sfido chiunque a dare una prova di chiarezza così vicina ai cittadini. Altri sono addirittura spariti.
“Monti è veramente l’ultima spiaggia e noi di Fli l’abbiamo già capito da tempo: diciamo che dopo il voto cambierà la vita di tutti e dobbiamo pensare più alla politica reale e solidale. I partiti abbiano il coraggio di esprimere il meglio per il bene comune e non per sé, i benefit siano distribuiti nei servizi per la gente e non per pochi eletti.”
