(foto Galatea Versilia)
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 VIAREGGIO. Da oggi, ogni lunedì, VersiliaToday offrirà un nuovo spazio dedicato alla cultura, alla storia, alle tradizioni della nostra Versilia.

 Grazie a Stefania Neri e Tessa Nardini, curatrici e animatrici del blog A Spasso con Galatea, ogni lunedì pubblicheremo un articolo dedicato ad uno di quei tanti aspetti della Versilia, ricca di storia, tradizioni, cultura, che rischiano di andare perduti e dimenticati.

 A voi il primo articolo, dedicato al pittore di Stazzema Filadelfo Simi.

Ciao amici,

 in occasione dell’anniversario della sua nascita (11 febbraio 1849) volevo parlarvi di un pittore molto importante per il Comune di Stazzema: Filadelfo Simi. Anche se non si è amanti dell’arte non si può non rimanere colpiti dagli scorci di vita stazzemese che dipinse: le case in sassi, la vita rurale, gli antichi mestieri…

 Vidi per la prima volta un quadro di Simi alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma: Un riflesso (1887) accoglie il visitatore nella prima sala e fa parte del progetto “Le vie dell’arte attraverso le emozioni”, percorso dedicato ai non vedenti e non udenti. Sapevo che il quadro aveva decretato il successo dell’artista a Venezia nel 1887 e mi piaceva l’idea che per imitare le tre Grazie del Botticelli Simi avesse ritratto giovani donne dello stazzemese. E’ proprio lui a parlarne in una lettera alla figlia Nera del 1919: “Domani salirò a Stazzema per vedere se trovo qualche bel tipo di ragazza”.

Filadelfo nacque a Levigliani (Stazzema) e, dopo aver frequentato la Scuola di Belle Arti di Seravezzae l’Accademia di Firenze, studiò a

(foto Galatea Versilia)
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Parigi nell’atelier del celebre pittore Jean Louis Gérome.

Dopo viaggi in Spagna, Svizzera e un periodo in Umbria visse tra Firenze, dove aprì una Scuola internazionale, e Stazzema. Acquistò infatti, sotto il Procinto, una casa di campagna: La Villanella. Vicino di casa era Vittorio Giorgini, il quale gli affidò la produzione artistica della sua ditta di marmo. Grazie a questa collaborazione Filadelfo ottenne la commissione di un Monumento a Garibaldi e Anita a Porto Alegre, in Brasile.

 Simi ottenne diverse onorificenze: venne nominato Accademico d’Onore della Regia Accademia di Belle Arti di Bologna e Accademico d’Onore dell’Accademia di Firenze, dove insegnò alla Scuola di Nudo. Pensate che nel 1883 venne anche nominato Cavaliere della Corona d’Italia per meriti artistici. 

Poche sono le opere di Filadelfo esposte in Versilia: recentemente la professoressa Alba Tiberto Beluffiha donato la propria collezione al Comune di Seravezza. In una sala di Palazzo Mediceo sono infatti presenti alcuni disegni preparatori e un dipinto a olio del pittore. La donazione è composta anche da lettere, scritti e foto del Simi che verranno resi accessibili agli studiosi non appena saranno inventariati

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scientificamente. La dott.ssa Fiammetta Galleni, che ha seguito la donazione per Fondazione Terre Medicee, ci ha comunque informati che esiste un primo inventario realizzato dalla stagista Benedetta Colasanti.

 È un vero peccato che queste opere non siano esposte nei paesi abitati da Simi. La fama del pittore post-macchiaiolo sembra infatti poco interessare. A Levigliani, ad esempio, parte del disegno preparatorio di Le Parche è custodito in una stanza non accessibile al

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pubblico sotto il bar e in molti non sanno che il San Francesco collocato nella chiesa sia opera del loro concittadino. Un vero peccato!

Filadelfo morì nel 1923 per problemi cardiaci e venne sepolto nel cimitero delle Porte Sante a San Miniato a Firenze. Speriamo che le mie parole aiutino Filadelfo Simi a essere ricordato!

 Stefania Neri di Galatea Versilia

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