(foto Pomella)
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FORTE DEI MARMI. Il Ministero dell’Ambiente non si costituisce parte civile nel processo che vede di fronte i sindaci dei Comuni della Versilia, riuniti nel  CAV  Consorzio Ambiente –Versilia, che ne avevano richiesto l’intervento contro la TEV. Il Procedimento si è aperto ieri mattina presso il Tribunale di Lucca sezione di Viareggio.

“E’ un fatto grave – ha dichiarato il sindaco Umberto Buratti nella sua veste di presidente del CAV – che dimostra come i Comuni siano  lasciati soli a combattere contro chi inquina e crea danni alla salute dei cittadini. La mancata costituzione del Ministero dell’Ambiente è inspiegabile e delude tutta  la comunità versiliese, essendo l’unico titolato a richiedere eventuali danni ambientali”.

La notizia è arrivata a Forte dei Marmi attraverso un’informativa della senatrice Manuela Granaiola, da cui si è appreso che la decisione del Ministero è conseguente ad un parere negativo in merito  alla costituzione di parte civile  avanzata dall’Avvocatura distrettuale di Firenze dello Stato. L’udienza che si è aperta ieri  fa parte del processo a carico dei dirigenti e amministratori della società TEV, imputati di vari  reati, fra i quali di aver causato la contaminazione da diossina e furani del torrente Rio Beccatoio, che scorre nel Comune di Pietrasanta, dal punto di scarico delle acque reflue sino alla foce.

La società TEV ha infatti gestito per vari anni un impianto di incenerimento alimentato con CDR, di proprietà dei comuni versiliesi, fino a quando nel luglio 2010 è stato posto sotto sequestro dall’autorità giudiziaria e ora definitivamente chiuso, dopo che l’Arpat aveva rilevato la contaminazione e dopo che la polizia giudiziaria aveva svolto le indagini del caso accertando l’illecita gestione del ciclo delle acque effettuata nell’impianto

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