VIAREGGIO. “Sbloccare risorse per i pagamenti della pubblica amministrazione e ridiscutere la legge che ha prodotto l’applicazione della Tares: sono i due passaggi più urgenti per evitare nuove e più gravi difficoltà al nostro tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese artigianali e commerciali e di conseguenza compromettere definitivamente migliaia di posti di lavoro. Per questo proporremo di discutere immediatamente questi due impegni, che in una situazione di profonda e prolungata crisi economica, sono assolutamente prioritari.” Lo sostiene l’onorevole Raffaella Mariani (Pd).

“È necessario che il nuovo Parlamento, appena insediato, prenda misure straordinarie per individuare fondi che permettano di ridurre in modo consistente il debito della pubblica amministrazione nei confronti della tante aziende che versano in condizioni difficilissime proprio a causa dei mancati pagamenti dello Stato.

“Come temevamo, le misure del Ministro Passera in merito alla certificazione dei pagamenti non sono state sufficienti, a causa dei tempi troppo lunghi per le procedure e degli scarsissimi effetti sui pagamenti. La scelta del governo Monti che non ha concesso alcuna deroga al Patto di stabilità (penalizzando invece ulteriormente i comuni sotto 5 mila abitanti) ha aggravato un quadro già difficilissimo. Sosterremo quindi con determinazione, fin dai primi atti parlamentari, l’appello dell’Associazione dei Comuni Italiani e delle Regioni per lo sblocco dei pagamenti, individuando anche misure straordinarie per la deroga al Patto di Stabilità.

“Altrettanto urgente è individuare, a livello parlamentare, una forma adeguata per ridiscutere o rinviare l’applicazione della Tares. L’applicazione della nuova tariffa implicherebbe, così com’è stata concepita, un ulteriore aggravio della pressione fiscale, insostenibile per troppe aziende in ogni settore.

“E per quanto spetti a ciascuna amministrazione comunale gestirne l’applicazione ed evitare un impatto troppo pesante, è necessario rivedere la legge che ha prodotto gli aumenti inserendo nel complesso della tariffa, oltre l’originaria copertura del servizio di smaltimento rifiuti e igiene ambientale, anche quella dei cosiddetti servizi “indivisibili”, come l’illuminazione pubblica o la manutenzione delle strade. È infatti indispensabile consentire agli enti locali di evitare un ulteriore aumento delle tariffe, che causerebbe nuove difficoltà ed impedirebbe una reale ripresa.

“Il periodo aprile-luglio potrà comportare per cittadini e imprese aggravi consistenti, dall’Iva (a luglio dal 21 al 22%) all’IMU, alla Tares fino alle addizionali regionali e comunali, provocando un vero e proprio salasso. Oltre a questo, la Tares con le nuove modalità di pagamento potrebbe provocare il rischio di interruzione di alcuni servizi come la raccolta dei rifiuti. È indispensabile intervenire al più presto con misure incisive per tornare a dare ossigeno alle imprese e far ripartire lo sviluppo.”

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