FIRENZE. “Circa 240mila euro per aprire un consultorio esclusivamente dedicato ai transgender: tanto investe la Regione Toscana, mentre i bilanci delle Asl sembrano un groviera, chiudono gli ospedali, aumentano le liste d’attesa e si mantiene l’odioso balzello dei 10 euro per la digitalizzazione sugli esami diagnostici.” È quanto dichiarano i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli (capogruppo) e Paolo Marcheschi insieme a Marina Staccioli del Gruppo Misto.

“Durante l’ultima riunione di Giunta del 4 marzo Enrico Rossi e il resto della Giunta hanno approvato la delibera 153 avente per oggetto ‘Progetto Consultorio transgenere 2013-2015. Approvazione e assegnazione risorse all’azienda Usl 12 di Viareggio’ “, racconta Donzelli.

“Nella delibera si spiega che l’iniziativa, gestita da una associazione di transgender in collaborazione con le strutture della Asl, mira all’accompagnamento del paziente al percorso chirurgico con supporto costante nella fase di pre-ospedalizzazione e nella degenza post-operatoria con accoglienza, consulenze di psicologia, psicoterapia e psichiatria, consulenza legale e attività di gruppo auto e mutuo aiuto, oltre ovviamente alle solite cosiddette Attività di informazione nelle scuole.

“Nessuno invochi l’omofobia o la discriminazione di genere in difesa di questo ridicolo e dispendioso progetto. Ciascuno è libero di vivere la propria sessualità come crede  ma i costi del supporto psicologico per i trans che si devono operare non possono ricadere sulle spalle dei malati oncologici che continuano a pagare dieci euro per ogni Tac e sulla collettività in genere.

” I trans facciano la vita che vogliono, ma a spese proprie, anche perché nessuno vieta loro di rivolgersi ai consultori generalisti presenti sul territorio. Paradossalmente, questa è una iniziativa discriminatoria che divide i cittadini davanti all’assistenza sanitaria in base all’orientamento sessuale.”

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