VIAREGGIO. Il suo sguardo è già proiettato al futuro. Perché, dopo il 2-2 interno con il Gubbio, domenica il Viareggio dovrà fare risultato ad Andria, in casa di una diretta concorrente per non retrocedere. E lui si morde le labbra perché non ci sarà. Lorenzo Fiale, il capitano di un Viareggio che da quando è in Prima Divisione si è sempre dovuto salvare ai playout, è incappato nella squalifica: colpa di un cartellino giallo, apparso ai più eccessivo, che è poi sfociato nel rigore trasformato da Galabinov.
“La mia era una semplice spallata, non so se sono così grosso fisicamente da averci messo tutta questa forza per atterrare il giocatore del Gubbio”, dichiara Fiale con un sorriso amaro. “Il rigore, forse, poteva anche starci, ma l’ammonizione mi è sembrata eccessiva. Ero comunque in diffida da sette-otto giornate: prima o poi la squalifica sarebbe arrivata.”
Dal particolare al generale, dall’episodio del rigore al pareggio contro il Gubbio: “Tenendo conto che eravamo sotto di un gol fino a due minuti da termine, il nostro è un punto guadagnato.
“Il Gubbio ricalca le caratteristiche del suo allenatore quando ancora giocava: Sottil era un difensore molto fisico e la sua squadra non è da meno, anche se non le mancano certe qualità. Quella di oggi è stata una partita dura e scorbutica: Galabinov, il loro centravanti, era fisicamente prestante e difficile da marcare.”
Quando a Fiale gli si fa notare la grande reazione dei suoi compagni sull’1-2, il suo volto non trapela stupore: “Non è una novità, il Viareggio ci mette sempre orgoglio e cuore anche quando perde.
“Domenica, purtroppo, non potrò giocare questa delicata trasferta ad Andria. Sapevamo che sarebbe stata difficile fino alla fine, non ci siamo mai gasati dopo gli ottimi risultati di inizio stagione e non ci piangiamo addosso ora che siamo vicini ai playout. Noi, come sempre, andremo in Puglia per centrare la vittoria.”
