(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

 CAMAORE. Non ci sto. Il sindaco Del Dotto non può continuare a giustificare le sue “manie di cambiamento” adducendo necessità di riparare a guasti di chi lo ha preceduto”.

Lo scrive l’ex assessore Pdl Mauro Santini, replicando alle affermazioni fatte ieri dal sindaco di Camaiore per spiegare la riorganizzazione della macchina comunale.

 “Come assessore al personale della maggior parte dei dieci anni delle due amministrazioni di centro-destra – scrive Mauro Santini – mi sento profondamente offeso quando Del Dotto dichiara che noi avremmo adottato “meccanismi spartitori e non meritocratici” nel trattare i dipendenti comunali. Per confutare quanto falsamente dichiarato basta verificare chi sono i destinatari delle “posizioni organizzative”che peraltro lui ha confermato. Questo strumento del salario accessorio consente di premiare economicamente quei dipendenti che ricoprono ruoli preminenti nella pubblica amministrazione ed il budget a disposizione è sempre stato contrattato con i sindacati spesso anche con aperte discussioni”.

 “Così come quanto stabilito per le progressioni orizzontali – scrive ancora Santini – gli ex scatti di anzianità, che mai sono state imposte dall’amministrazione, ma a seguito di accordi della commissione trattante e cercando di venire il più incontro possibile alle esigenze generali. Come gli stessi dirigenti possono testimoniare non c’è mai stata nessuna ingerenza nell’assegnazione della produttività individuale, altra voce del salario accessorio”.

 “Quanto alla cosiddetta “rivoluzione adottata” in questi ultimi giorni – aggiunge Mauro Santini .- mi permetto di far notare che l’architetto Manola Bonari, che da sempre si occupa di edilizia privata, e l’architetto Maurizio Bruschi, che da sempre si occupa di urbanistica, furono messi nella posizione che occupano dall’amministrazione Ceragioli, e lì sono rimasti anche con le nostre amministrazioni, conseguendo un grande bagaglio di esperienza, mentre l’architetto Francesco Isola è un dipendente part-time a 18 ore settimanali e difficilmente potrà gestire fattivamente l’ufficio piani attuativi.

 Naturalmente le cose si possono sempre fare “meglio”,ma posso tranquillamente affermare che i rapporti con i rappresentanti dei lavoratori,almeno per quanto mi ha riguardato,sono sempre stati improntati alla massima trasparenza e collaborazione che ha portato alla chiusura delle trattative sindacali in tempi ragionevolmente brevi. Mi risulta che adesso non sia proprio così!”.

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