VIAREGGIO. “Leggo sui quotidiani l’intervento del candidato sindaco di Viareggio per il Pd Leonardo Betti che ha diramato un comunicato sulle Fondazioni Puccini e Carnevale, ammonendo i rispettevi presidenti — Giuseppe Ferrazza e Alessandro Santini — per aver impegnato considerevoli somme di denaro per il futuro e ritenendo ‘certe decisioni avventate e poco mature’, perché ‘non tengono conto della futura amministrazione comunale e di una situazione economica critica’.”. Lo scrive Gabriele Chelini, candidato al consiglio comunale con il Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago.

“Fermo restando tutte le riserve che ci possono essere sul destinatario primo di tale uscita, che possiamo anche tralasciare, vorrei capire cosa c’è alla base del ragionamento di Betti. Francamente mi spiace anche attaccarlo sempre, ma devo dire che ce la mette tutta per far rizzare i capelli a chi legge – e considerato che ne ho pochi mi permetto di seguirlo da vicino.

“Ma che vuol dire ‘decisioni avventate e poco mature’ e soprattutto ‘non tengono conto della futura amministrazione comunale e di una situazione economica critica’? Mi sembra quasi il grido di chi, già felice e vincente, sicuro di un successo elettorale per il solo fatto di provenire dal sancta sanctorum della sinistra veterocomunista e macchinosa come un diesel di inizio secolo, avverte e intima ai resti della precedente amministrazione, di togliere i denti dall’osso. Come dire: le Fondazioni sono cosa nostra. Punto.

“E poi, come si suol dire, ‘cencio dice mal di straccio’: vogliamo parlare delle girandole di cariche e incarichi a profusione durante le ultime due amministrazioni di centrosinistra? E dei bei soldi che a causa di esse sono usciti dai bilanci del Comune senza alcuna vergogna? Ricordarsi ora della situazione economica micidiale della città significa dimenticare la terra bruciata che ha lasciato il nostro caro ex sindaco Marcucci, e che l’amministrazione Lunardini & co ha definitivamente provveduto ad abbattere.

“Ripeto, se Betti riesce solo a preoccuparsi di queste fondamentali esigenze politiche, forse i cittadini di Viareggio dovrebbero aprire una riflessione su quali siano le mani in cui cadrebbe la città se davvero cadesse nelle sue mani e in quelle dell’apparato del Pd che egli rappresenta.”

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