(foto Pomella)
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VIAREGGIO. “Ogni volta che il tema dei controlli si concentra su un solo aspetto della “vita da mercato” (generando magari multe salatissime) e si abbatte sul Piazzone in un giorno di sole (il primo dopo settimane di pioggia) vengono alla mente alcune domande sull’organizzazione del gesto da parte degli uffici comunali”.

Lo scrive Ascom, che aggiunge: “A fare il proprio dovere, magari di fronte a furti, episodi di vagabondaggio, di spaccio, di liti e aggressioni tra extracomunitari, se non tra questi e gli stessi clienti del Piazzone, sono anzitutto quegli stessi operatori che cercano, tenendo aperta la loro attività col sole e la pioggia, il caldo e il freddo, di dare un segnale di vita per tutta la zona, barcamenandosi tra soldi che non ci sono, tasse sempre più alte e regolamenti a volte “discutibili”. Cosa deve fare l’operatore che paga il suolo pubblico in buona fede, magari usando il bollettino postale consegnato dalla stessa Viareggio Patrimonio, se poi per quell’occupazione riceve una multa?”

“Siamo sicuri che questi comportamenti rispettino in pieno tutti i principi fondamentali del diritto? Pensiamo al principio della “certezza del diritto”, in base al quale le normative devono essere “trasparenti”, in modo che i soggetti obbligati a seguire tali regole possano sapere esattamente come debbano comportarsi per evitare di incorrere in violazioni; pensiamo al principio del “legittimo affidamento”, per cui se pago un bollettino, consegnatomi da pubblici uffici, credo fermamente di avere diritto alla concessione sottostante; pensiamo ancora al principio della “PROPORZIONALITA’”, che non riusciamo davvero a trovare nelle multe elevate sabato, primo e unico week-end di tiepido sole da molto tempo, ai commercianti di Piazza Cavour”.

AScom si dice “a fianco degli operatori di Piazza Cavour, lungo il cammino di revisione di leggi e regolamenti, atti e comportamenti, di tutti, che il coordinamento unico degli operatori ha già iniziato a proporre all’Amministrazione Comunale. I primi risultati di questo lavoro, certamente “iniziali” ma non meno incoraggianti, si scontrano con episodi come quelli di sabato, frutto forse dell’assenza in Comune di una “visione complessiva” dei problemi più importanti, che non sono quelli di 1 metro in più o in meno di suolo pubblico: ciò specie se a questo suolo, disastrato da mille “buette” e popolato da altrettanti “personaggi”, era stata promessa una riqualificazione attesa da troppi anni, e pare sfumata coi fondi PIUSS; non si dia la colpa solo alla crisi, altrimenti il PIUSS sarebbe fermo da tutte le parti”.

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ultimo aggiornamento: 07-04-2013


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