VIAREGGIO. “Tonino Cima non deve prendere in giro i viareggini e gli elettori raccontando che ‘se sarà eletto sindaco effettuerà un istantaneo check-up finanziario dell’Ente Comunale per avere una fotografia della situazione economica del Comune di Viareggio’: è sufficiente che sforzi la memoria per ricordare che è stato assessore della giunta Lunardini fino all’ultimo giorno prima del commissariamento, un eccellente motivo per far sì che il suo tour elettorale si concentri in primo luogo sulle scuse doverose che deve ai viareggini ed alla città per le condiizioni in cui siamo ridotti oggi.” Lo scrive Massimiliano Baldini, candidato sindaco del Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago.

“Sinceramente ci vuole davvero un bel coraggio, per non usare un termine più chiaro ma ugualmente intuibile, per presentarsi ancora una volta alle elezioni e chiedere la fiducia ed il voto dopo aver contribuito pesantemente a determinare il degrado economico, sociale ed urbano in cui siamo costretti.

“Ma siccome, evidentemente, non c’è vergogna, i viareggini ed i torrelaghesi, alle prossime elezioni di maggio, devono punire pesantemente chi porta sulle proprie spalle le responsabilità di tanti errori compiuti – è proprio il caso di Cima già sindaco, già vicesindaco ed assessore ai lavori pubblici, già Presidente della Provincia oltre che recente assessore commissariato – da quarant’anni a questa parte.

“Pertanto insisto ancora, rivolgendomi a tutti gli elettori di destra, di centro e di sinistra così come a coloro che, stufi di questo modo di amministrare la cosa pubblica, non si recano più a votare, per sollecitare tutti ad essere protagonisti di un rinnovamento della classe dirigente della città.

“Una classe dirigente che non può e non deve essere più rappresentata dai Tonino Cima e da tanti suoi candidati in lista Pdl che hanno malgovernato e mal rappresentato l’Ente, protagonisti dell’ennesimo commissariamento del Comune di Viareggio ed incapaci di mantenere un solo punto del programma elettorale del centrodestra del 2008.

“Così come non possiamo lasciare la città e la soluzione dei suoi gravissimi ed urgenti problemi nelle mani di sindaci travicelli ed inesperti, incapaci di una propria autorevolezza sufficiente a dettare una linea amministrativa nell’interesse della città, con il rischio che possano cadere nelle mani dell’ennesimo ‘puparo’ di turno.

“Né, tantomeno, presi dalla rabbia del momento e sulla scorta del ‘tanto peggio, tanto meglio’, chiedere ad uno studente universitario, prossimo ai trent’anni, privo di qualsiasi esperienza, il risanamento dei conti pubblici comunali sull’orlo del fallimento.”

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