VIAREGGIO. “Il Partito Liberale Italiano ha esaminato la situazione elettorale della città di Viareggio in vista delle amministrative e ha preso nota di alcune incoerenze ed anomalie nel panorama politico cittadino. Ha considerato inoltre un elemento che potrebbe determinare l’annullamento delle elezioni stesse: il rischio, serio, del default, cioè del fallimento dell’amministrazione comunale, sovraccarica di una situazione debitoria assolutamente grave e della quale non si riesce a conoscere l’esatta dimensione, il tutto ovviamente a discapito dei cittadini, che si trovano indebitati per oltre duemila euro pro capite.” Lo si legge in una nota della segreteria viareggina del Partito Liberale.

“Le incoerenze e le anomalie riguardano inoltre il panorama delle liste in corsa: si è tanto parlato di facce nuove, di candidati non compromessi con le vecchie gestioni, di viareggini che vogliono il bene della città. E invece troviamo, sparsi qua e là i voltagabbana, i mestieranti, i professionisti del politichese.

“Se poi diamo un’occhiata alle liste troviamo tanta gente perbene, sicuramente, ma in maggior parte persone che non sanno minimante che cosa vuol dire gestione della ‘res publica’, con candidati extra comunitari o extra viareggini. Niente da eccepire, comprendiamo che anch’essi sono utenti dei servizi cittadini, e bacino di voti, ma la città ha bisogno di futuri amministratori che quando parlano di Carnevale, Pucciniano, tematiche del Porto piuttosto che dei Balneari o di pinugliori e salmastro, sappiano di cosa si parla.

“E poi i cosiddetti ‘nuovi’, figure simpatiche, gente corretta, ma assolutamente impreparata alla gestione di una situazione complessa come quella che si delinea e di cui tanto vorremmo conoscere i veri contorni.Ma dove sono i bei nomi della Viareggio culturale, tecnica, imprenditoriale, socialmente e politicamente preparata? Alla Barsacchi, insomma, tanto per intenderci.

“Qualcuno c’è, sparso fra le varie e inutilmente numerose liste di speranzosi candidati (oltre 250 persone), ma assolutamente irriconoscibile in mezzo a una miriade di ignoti. Il Partito Liberale ha tentato la carta dell’unità fra tutti, ma inutilmente.

“Si pensi a quale signor listone avremmo potuto preparare se avessimo preso da ognuna delle nove (?) liste civiche quei due-tre candidati di spicco da contrapporre ai soliti partiti goderecci e dare così ai viareggini la possibilità di un voto ragionato, forte, convinto, convincente e forse anche vincente. Non è stato possibile.

“Ognuno, rimpiattato dietro il proprio inutile personalismo, ha negato alla città la possibilità di avere un gruppo compatto, autenticamente valido, pulito, onesto, trasparente, che contrastasse i soliti professioni della politica, come sempre presenti nei partiti tradizionali – sia in copertina che dietro le quinte – e li mandasse definitivamente a casa per il bene di Viareggio.

“Adesso molti si sono pentiti e lo saranno ancor di più a scrutini terminati quando si renderanno conto dell’inutilità di una infruttuosa operazione di suicidio politico. Per tutte queste motivazioni e per non creare un’altra lista da aggiungere a quelle troppe già esistenti, il Partito Liberale, che sicuramente non è mai stato un partito di massa, ma di scelta intellettuale – basti ricordare Voltaire, Benedetto Croce, Einaudi, Malagodi, Altissimo – ha deciso di non partecipare a questa tornata elettorale, lasciando i propri iscritti e simpatizzanti, come al solito, la massima libertà di voto.

“Al termine di queste elezioni, che ormai sembrano inevitabili, il partito aprirà il vero Centro Studi Liberali al fine di accostare a noi quei giovani depurati da ogni rimbambimento pseudo rinnovativo e quelle persone che vogliono far parte di un’idea autenticamente ‘liberal’ e liberale.”

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