(foto Marco Pomella)
(foto Marco Pomella)

VIAREGGIO. Il futuro del porto di Viareggio passa dal via libera alle grandi opere in programma e da un rinnovato dialogo con l’Authority portuale. Ne è convinto il candidato sindaco del centro destra Antonio Cima che in questi giorni ha incontrato i alcuni rappresentati degli operatori del porto. Al centro del confronto le criticità dell’area portuale – evidenziate a suo tempo dalle imprese – e i principali interventi che Cima propone di attuare nella prossima amministrazione.

“Priorità di intervento alle grandi opere”, ha assicurato Antonio Cima, indicando come primo atto la definizione finale dell’asse di penetrazione da realizzare a sud dello stadio dei Pini. “Bisogna ripartire dall’accordo con la Regione Toscana per regolare e ultimare finalmente l’intera opera, fondamentale per il rilancio commerciale del porto”.

Altra opera subito cantierabile è la realizzazione della banchina commerciale, in virtù dei finanziamenti già stanziati dalla Regione Toscana e immediatamente disponibili.

Cruciale anche il completamento del mercato ittico con l’ultimazione degli arredi interni, delle attrezzature e dei relativi sottoservizi, previsti nell’accordo con la Provincia di Lucca. Nell’ottica del rilancio e del sostegno alla pesca Antonio Cima intende coinvolgere direttamente gli operatori. “Risulta strategico l’accordo già raggiunto dalla giunta Lunardini” – ha sottolineato il candidato del PDL – “per affidare la gestione diretta del mercato ittico alle cooperative della pesca, come richiesto da tempo.”

Altro intervento da realizzare quello dell’escavo nell’avamporto. Se infatti i lavori di dragaggio all’imboccatura del porto sono di nuovo avviati e costantemente monitorati, lo specchio di acque interno risulta da tempo critico, come segnalato dagli operatori.

“E’ necessario affrontare e risolvere la questione dell’insabbiamento nell’avamporto per consentire manovre sicure e agevoli sia in entrata che in uscita dal porto”, dichiara il candidato Cima.

Inderogabile inoltre l’adeguamento del Piano Regolatore Portuale (PRP), per apportare le modifiche necessarie ad una maggiore efficienza della struttura. “La nuova amministrazione dovrà accelerare la pratica ed evitare inutili lungaggini: per questo è opportuno che venga effettuato un intervento mirato a risolvere le specifiche criticità evidenziate”.

(foto Pomella)
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E infine l’ampliamento del porto con la realizzazione di nuovi spazi, intervento da molto tempo richiesto e mai effettuato. “Ma per fare questo sarà necessario portare avanti il dialogo con l’Authority Portuale per dare risposta ad una delle più forti richieste delle categorie e aprire poi un’attenta fase di valutazione”, sostiene Cima.

Proprio i rapporti interni all’Authority risultano strategici per il futuro del porto. Alla luce di tutte queste problematiche risulta infatti imprescindibile la presenza della Capitaneria di Porto e della Autorità Marittima, che dovrà essere garantita nella massima misura affinché possa esercitare le proprie preziose funzioni affidate, a partire dalla vigilanza sul territorio e la sicurezza del porto.

“E’ da rivedere pertanto la posizione della stessa Capitaneria di Porto all’interno dell’Authority. La presenza della Capitaneria non può più essere puramente consultiva: il rapporto con l’Authority dovrà essere a parità di condizione con gli altri membri dell’organismo di autorità che consenta quindi alla Capitaneria una vera e propria capacità decisionale”.

Le difficoltà del settore della pesca saranno al centro di ulteriori consultazioni e approfondimenti tra il candidato sindaco Antonio Cima e i rappresentanti di categorie anche nelle prossime settimane nel corso di specifici incontri già in programma.

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