dal nostro inviato
LATINA. Stefano Dinelli aspettava questo giorno da chissà quanto tempo: sei anni dopo il trionfo allo stadio Flaminio di Roma nella Coppa Italia Dilettanti, il suo Viareggio porta a casa un altro trofeo. Peccato, però, che sia quello riservato alla seconda classificata nella Coppa Italia di Lega Pro: quella più importante, quella per i vincitori, va al Latina.
“Siamo venuti qua per giocarcela e si è visto sin da subito”, dichiara il presidente bianconero mentre i pontini festeggiano con i tifosi locali. “Abbiamo segnato per primi e siamo rimasti in partita fino in fondo, mettendo paura al Latina che, a venti minuti dalla fine, non sapeva più che pesci prendere.
“I ragazzi sono stati straordinari, ci hanno creduto fino al fischio finale. Per questo ringrazio loro, così come il mister e tutto lo staff: anche se non abbiamo alzato un trofeo, oggi abbiamo comunque scritto una pagina di storia del calcio viareggino”.
La stoica prestazione delle zebre riporta un po’ di speranza, tra i circa 40 tifosi che hanno seguito la squadra al “Francioni”, per questo delicato finale di stagione. Dinelli, al contrario, non aveva bisogno di certe rassicurazioni: “Sono sempre stato convinto della forza di qsto gruppo: i ragazzi devono essere sostenuti e la società e la città sono al loro fianco.
“Adesso che la parentesi della Coppa Italia si è conclusa, la salvezza diretta è il nostro obiettivo: evitare i playout sarà la nostra vera vittoria ed è quello su cui ci concentreremo fin da domani.”
In chiusura un eleogio a tutti i ragazzi, “un gruppo sano che ha offerta una grande prova, fatta di sacrifico ed abnegazione”, e in particolare a Samuele Pizza, “simbolo di questo Viareggio che non molla mai”. E che ora, aggiungiamo noi, ha forse ritrovato la fiducia smarrita.
Simone Pierotti
@GorskiPark
