VERSILIA. Falegnamerie nel mirino dell’Asl ma l’adeguamento sarà un nuovo salasso per oltre 1200 attività del settore. Per “eliminare” le polveri di legno prodotte dalla lavorazione, le imprese dovranno dotarsi di tutta una serie di strumenti, come un particolare aspirapolvere anti-polveri sottili dotato di certificazione e speciali filtri, ed impiegare risorse umane, e quindi anche economiche, per assicurare la pulizia degli ambienti al termine della giornata lavorativa.

In pratica, ogni sera, prima di abbassare la saracinesca, un addetto-incaricato dal titolare preventivamente nominato dovrà pulire tutti gli ambienti e compilare un apposito modulo indicando ora e giorno della pulizia. In caso di visita dell’Asl e accertamento di mancato adeguamento e pulizia degli ambienti le imprese rischiano una multa salata: “una sanzione, in questo momento, può significare accompagnare verso la chiusura definitiva le imprese – lancia messaggi preoccupanti Roberto Bigi, Presidente Provinciale Cna Legno – non sono fasi facili queste. Gli ordinativi e le vendite sono crollate anche del 30%-40%, i margini si sono notevolmente ridotti, mentre dall’altro, i costi sono aumentati. Le leggi vanno rispettate e su questo siamo d’accordo, questo adeguamento però non ci voleva. Ci serve tempo per informare tutte le imprese e per adeguarci”.

Nelle 1200 imprese interessate ci sono naturalmente le tradizionali falegnamerie, carpenterie, produttori di mobili fino alla carpenteria navale (almeno 400 in Versilia) duramente provate dalla crisi della diportistica. Una falegnameria media – ha rivelato Cna (info su www.cnalucca.it) nel corso di un importante incontro che si era tenuto a Viareggio (i primi controlli sono iniziati in verità nel mese di gennaio) i funzionari dell’Asl – ogni impresa dovrà accollarsi un costo tra i 10-12 milaeuro l’anno per adeguarsi alla legge n.66, la norma che, a partire dalla sua entrata in vigore il 1 gennaio 2003, ha disciplinato con maggior rigore le attività di lavorazione del legno duro.

“Almeno la metà degli artigiani e dei piccoli imprenditori del legno – spiega Bigi – non è addirittura al corrente di questa nuova normativa perché c’è stato, a monte, un difetto di comunicazione”. Il rispetto scrupoloso della nuova normativa “anti-polveri” che ha chiari intendi di migliorare (e su questo Cna non obietta assolutamente) la qualità della vita lavorativa all’interno delle falegnamerie, costerà mediamente 50 euro al giorno: “il datore di lavoro deve incaricare un dipendente oppure una ditta esterna – spiega il Presidente dei falegnami – acquistare l’aspirapolvere che a sua volta ha un costo anche di manutenzione: abbiamo calcolato per un’impresa media con tre addetti e circa 200 metri quadrati di capannone servono circa 1000 euro al mese. Di questi tempi sono una cifra che fa la differenza e non possiamo certo farli pagare al cliente-committente. Ci sbatterebbe fuori dal mercato. Cinque anni fa – analizza ancora – probabilmente questa normativa sarebbe stata accolta con meno preoccupazione ma oggi…”.

La preoccupazione della principale associazione degli artigiani non ha nessunaintenzione di mettere in difficoltà l’Asl: “il rapporto con l’Asl ed i suoi tecnici è sempre stato molto buono e sempre all’insegna della collaborazione. E sarà anche così questa volta. Su questa particolare normativa però siamo inritardo e stiamo riscontrando notevoli difficoltà”.

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adeguamento artigiani CNA controlli falegnameria polveri

ultimo aggiornamento: 22-04-2013


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