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VIAREGGIO. Lo ammette lui stesso: in pochi pensavano che il Viareggio, reduce da tre sconfitte consecutive e senza vittoria dallo scorso 2 marzo, potesse affossare il Perugia che, al contrario, nelle ultime dieci giornate aveva collezionato ben nove vittorie e un pareggio. E invece succede che le zebre tarpano davvero le ali ai grifoni, dando l’impressione che la salvezza diretta non è più un miracolo.

“Sapevamo che per provare a vincere avremmo dovuto avere un’attenzione e un’applicazione maggiori rispetto alle ultime domeniche, per quanto già a Latina si fosse visto qualcosa di positivo. Ho visto poche sbavature da parte nostra, solo una ad inizio ripresa: per il resto siamo stati bravi.”

Contro il Perugia serviva la partita perfetta: “Guardando la loro panchina non sapevo se ridere o piangere: Rantier, Tozzi Borsoi e Giani sono elementi che si presentano da soli. Quando ho letto che Fabinho aveva un problema c’era da sperare che a Perugia venisse un’epidemia per fermarli di tutti.

“Scherzi a parte, volevo che la mia squadra dimostrasse di essere ancora quella bella e pratica del girone di andata: sta a noi aver voglia di fare risultato, mettendoci convinzione e determinazione. E, alla fine, abbiamo rischiato pochissimo: ricordo solo una parata di Massimo Gazzoli.”

Dopo Latina e Perugia ecco la trasferta di Barletta: anche in terra pugliese il Viareggio dovrà ripetere le stesse prestazioni delle ultime due domeniche. “Prima eravamo con l’acqua agli occhi, ora l’abbiamo al livello della bocca: è nostro compito resistere in apnea e fare in modo che il livello scenda ancora.”

@GorskiPark

Ascolta l’intervista a Stefano Cuoghi

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ultimo aggiornamento: 28-04-2013


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