VIAREGGIO. “Sono un classe 1966 e da quando ho iniziato a portare i calzoni corti ho sentito parlare di questo asse di penetrazione, che mi sembrava più che una strada un’arma di un supereroe della Marvel. Oggi, cum grano salis, posso dire che forse era più facile realizzare quest’ultima che un asse viario che sgravasse Viareggio, ma soprattutto la Darsena – intendo quella storica, Via Coppino e adiacenti -, dal traffico industriale della nautica.” Lo scrive Gabriele Chelini, candidato al consiglio comunale con il Movimento dei Cittadini per Viareggio e Torre del Lago che esprime Massimiliano Baldini come candidato a sindaco.

“Allo stato odierno, ognuno di noi può vedere, sulla Via Coppino all’altezza della ex Fervet, il troncone che ormai dalla variante arriva in città, superando di slancio la ferrovia per immettersi finalmente in Viareggio. Ci siamo: è fatta. La Regione ha già approvato l’ultimo lotto e stanziato i fondi. Ok ,si parte e finalmente sarà fatta: Viareggio avrà l’asse di penetrazione.

“Macché. Dice Betti, esimio candidato del Pd a sindaco di Viareggio: ‘E no eh! Ma che vogliamo passare avanti ai viareggini? Decidano con un referendum’. Come se fino ad ora i viareggini fossero stati ascoltati…

“Ma perché prenderli in giro? Questo non è corretto. Lo sanno i viareggini che a Viareggio non si può fare il referendum perché non esiste il regolamento attuativo previsto per legge? Lo sanno che è necessaria una maggioranza dei tre quarti del consiglio comunale, per far sì che tale regolamento sia votato, e che per averlo passeranno secoli? Lo sanno che Betti ci prende in giro con la storia del referendum? Betti dica che non vuole finire l’asse, piuttosto che attaccarsi a queste falsità.

“Se volevano il referendum, quelli del Pd, avrebbero dovuto chiederlo quando sono iniziati i lavori diversi anni fa.
E se il problema è quello di tagliare qualche pino a sud dello stadio vuol dire che se ne ripianteranno 10 volte di più – del resto in via Zara il Comune ne ha tagliati di sani e ha lasciato quelli malati al suo posto e ne cade di più durante una libecciata o un fortunale a causa dell’incuria delle pinete complici Parco e Comune.

“Betti della Darsena e della Nautica ne sa come come un premio Nobel di letteratura sulla fisica nucleare. Lo ricordo ancora nell’incontro coi dipendenti della Darsena al Polo Nautico balbettare frasi sconnesse e senza contenuto, indice della sua non conoscenza – non uso altri aggettivi – sui temi bollenti del territorio darsenotto e del settore cantieristico. Mi chiedo su che cosa sia preparato, visto che a Viareggio si vive di turismo e di nautica per lo più. E ancora: giovedì scorso all’Udina, dove, sostenendo il referendum sull’asse di penetrazione, ho visto due suoi tesserati dichiarare candidamente che non lo voteranno.

“Sono preoccupato. Ripeto sempre che sono nato sulla via della Foce, che ho vissuto i miei 47 anni di vita a ridosso del profumo del Burlamacca e della Darsena Lucca – lo saprà Betti dove sono le Darsene? – a pescare i ghiozzi prima e ad ammirare e realizzare i nostri meravigliosi yachts poi. La nautica dove opero, un’eccellenza mondiale, vive un periodo di profonda crisi che colpisce direttamente le famiglie.

“Sono questi i messaggi di Betti? Lo sa che l’asse di penetrazione, oltre a favorire la nautica, permette una facilità di accesso anche alla Marina di Levante e agli operatori turistici che ne sono ormai ultimi baluardi prima del declino finale, complice il Parco?

“Ma del resto se chi parla e vuole amministrare non conosce nulla, o ha infarinature lette sul “Bignami” fornito dai superiori, di problemi così vitali per Viareggio, non voglio immaginare riguardo gli altri. E tra un mojito e una carnevalata, Betti ci farà sapere se ha studiato e cambiato idea. Ripeto, sono molto preoccupato.”

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