VIAREGGIO. Della serie: il Carnevale ai tempi dell’anticasta. In un’epoca storica in cui crescono la disaffezione e la sfiducia nei confronti di parlamentari, sindaci e assessori succede che un carrista, categoria che fa della satira politica la sua ragione di vita, decide di buttarsi nell’agone elettorale. Enrico Vannucci, figlio d’arte – il padre Carlo, da tutti conosciuto come “Bocco”, è un carrista della vecchia guardia e assieme hanno trionfato in prima categoria nel 1992 -, sorride ma non troppo. Lui la politica l’ha sempre ritenuta un’attività seria e così sarà anche per questa tornata elettorale, che lo vedrà in corsa per il consiglio comunale con l’Italia dei Valori, in appoggio al candidato sindaco del centrosinistra Leonardo Betti.

Un carrista decide di entrare in politica: un po’ bizzarro, no?
“Per me non è la prima volta: sono stato anche nel direttivo del vecchio Partito Socialista per lungo tempo, la politica mi è sempre piaciuta e l’ho sempre praticata. Poi, per un periodo, mi sono distaccato. Per queste elezioni amministrative sono venuti a cercarmi in tanti e ho detto di no quasi a tutti.”

Quasi a tutti, ma non all’Italia dei Valori…

“A livello nazionale non sta attraversando un bel momento, ma qua a Viareggio fa parte della coalizione di centrosinistra, nella quale mi riconosco. E poi è stato il segretario dell’Idv Renato Baldi, ex commissario della Fondazione Carnevale, a chiedermi la disponibilità: è una persona seria, che crede tantissimo in quello che fa. Non potevo tirarmi indietro. Non con lui, almeno.”

Foto Versiliatoday

L’ambiente del Carnevale è politicizzato?
“Sicuramente è sempre stato molto vicino alla sinistra, anche se non sono mancati certi filoni: venti anni fa qualcuno dei miei colleghi ha votato Berlusconi, questa volta si sono affidati a Grillo. Diciamo che una volta esistevano ancora la fede politica, le ideologie: oggi ci troviamo di fronte un sistema vecchio, nel quale spetterebbe alle persone dare un’impostazione diversa.

“E poi ci sono troppi personalismi. Anche il nostro ambiente è cambiato in peggio: un tempo, al di là della comprensibile rivalità, c’era il rispetto assoluto per i colleghi. I più bravi prendevano le difese di quelli che arrivavano sempre ultimi ed erano considerati al pari di tutti gli altri. Oggi no: in troppi badano al proprio orticello e non c’è più la forza del gruppo.”

Come se la passa il Carnevale?
“L’attuale gestione sta per finire e lascio che siano altri a esprimere giudizi. Io mi limito a dire che non ha mai avuto un dialogo aperto con i costruttori e che sarebbe stato meglio discutere in privato di certi argomenti. Sicuramente andrebbe rivisto lo statuto della Fondazione Carnevale e snellita la sua struttura: hanno senso tutti questi consiglieri d’amministrazione e d’indirizzo? Nonostante il clima d’incertezza e la crisi, comunque, quest’anno è stato chiuso in attivo.

“Non solo: l’iniziativa dell’album di figurine è stata geniale, perché ha riavvicinato la città alla manifestazione e ha creato nuove amicizie. E poi credo che mai come quest’anno siano state organizzate così tante cene delle maschere dei carri. Il bello del Carnevale sta proprio nella capacità di aggregare i viareggini. Pensa che conservo in una teca tutti i ciucci per neonati che ho trovato alla fine dei corsi mascherati sui miei carri…”

Cosa può essere migliorato per il Carnevale?
“Direi che è impensabile avere una struttura unica nel suo genere come la Cittadella e non c’è un ufficio promozionale. La fermata dell’autobus più vicina è alla Coop: chi vuole visitarla ma non ha l’auto deve farsi un bel tragitto a piedi. Il cancello di servizio è quasi sempre chiuso, il museo non sempre è aperto per non parlare, poi, del museo. Dovrebbe vivere tutto l’anno, insomma.

“Aggiungo anche che i carristi sono un’eccellenza della città, un patrimonio, e dovrebbe essere sfruttati meglio da chi gestisce la manifestazione. Baldi, quando era presidente dell’Apt, allacciò contatti con alcune città d’Europa e da Madrid e Londra avevano chiesto la disponibilità di alcuni carristi per fare corsi di cartapesta sul posto. Per tanti bambini noi costruttori siamo una sorta di eroi, realizziamo carri giganti e bellissimi ai loro occhi. Ecco, sarebbe bello che anche il resto della città ci valorizzasse maggiormente.”

@GorskiPark

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