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VIAREGGIO. La decisione era ormai nell’aria da tempo. E, alla fine, ha trovato piena concretizzazione: il circolo territoriale Caracol, che ha la sua sede operativa al Varignano, esce in blocco da Rifondazione Comunista. 74 iscritti, dunque, abbandonano il partito.

Si chiudono così sei mesi di tensioni all’interno di Rifondazione a Viareggio, dove il circolo “Manfredini” di via San Martino spingeva per l’adesione alla coalizione di centrosinistra in vista delle elezioni amministrative del 26 e 27 maggio e dove, invece, il “Caracol” rifiutava qualsiasi tipo di alleanza con Pd e affini.

“Usciamo da Rifondazione di fronte ad una completa mancanza di passaggi democratici all’interno del partito”, spiega Jan Vecoli, esponente del circolo Caracol. “Addirittura, la linea espressa da Adriana Miniuti del collegio di garanzia nazionale e dal segretario nazionale Paolo Ferrero, i quali avevano dato indicazione di svolgere le assemblee dei circoli e poi di far votare il comitato politico federale riguardo l’appoggio al Pd per le elezioni comunali, è stata sconfessata dalla segreteria regionale e da quella di federazione. Un partito così è finito.”

Gli iscritti del Caracol non daranno indicazioni di voto in vista delle amministrative perché “nessuno tra i candidati a sindaco ci rappresenta politicamente”, dichiara Michelangelo Di Beo, segretario dell’Unione Inquilini a cui arrivò la sospensione di sei mesi dal partito. E poi rincara la dose: “Trovo vergognoso che nessuno tra quei candidati che si definiscono di sinistra si sia espresso sull’occupazione del Collegio Colombo, emblema di un’emergenza abitativa sempre più incontrollabile a Viareggio.”

Il futuro per i 74 membri del Caracol sembra già tracciato: “Porteremo avanti le nostre attività”, prosegue Vecoli. Nello specifico: scuola popolare (40-50 presenze settimanali), i Gruppi di Acquisto Popolare (Gap: riprenderanno a settembre per le circa 50 famiglie che vi aderiscono), il corso di lingua italiana per immigrati e i picchetti antisfratto dell’Unione Inquilini.

La sede del circolo Caracol appartiene a Rifondazione “e ci aspettiamo che ci caccino: sarà la loro ennesima figuretta”, dice Di Beo. “Però ci stiamo organizzando per rimanere qua al Varignano: abbiamo tante attività radicate in questo quartiere.”

In estate, dal 19 al 28 luglio, ci sarà la festa legata alla Rete di Autorganizzazione Popolare (Rap) a cui il Caracol aderirà. “Confluiremo qua, in questo contenitore nato due anni fa che era distinto, ma non distante, da Rifondazione”, racconta Vecoli. “Ma è evidente che ora qualcosa si è rotto.” L’idea è quella di confluire nella costituenda Rossa, nuova piattaforma della sinistra anticapitalista. Ma non manca un filo di amarezza: “Noi abbiamo sempre seguito le linee guida dei vertici nazionali”, conclude Vecoli. “Evidentemente, c’è stata una forzatura.”

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