CAMAIORE. Un incontro affollatissimo, con confronto aperto e serrato tra Amministrazione e cittadini, dedicato ai nuovi percorsi di mobilità ciclabile di collegamento tra capoluogo e Lido, ha preso vita nella sala conferenze della Misericordia di Lido di Camaiore venerdì sera (17 maggio). Un incontro teso, fatto anche di urla, di gente che si è alzata dalla sedia per togliere il microfono di mano a chi parlava, di accuse e di appelli. Un clima teso e nervoso. “Anche se alla fine – dice lo stesso sindaco – il clima si è disteso nuovamente, abbiamo parlato e discusso con serenità. Lo scopo del resto non era presentare un progetto, ma discuterlo con i cittadini. Non sarà stravolto il percorso, ma sicuramente daremo ascolto alle richieste e alle preoccupazioni che ci sono state rivolte”.

L’appuntamento, voluto dalla giunta comunale per illustrare i progetti ed ascoltare le osservazioni della cittadinanza, ha visto la presenza del sindaco Alessandro Del Dotto, degli assessori allo Sviluppo Sostenibile Simone Leo e alla Viabilità Davide Dalle Mura e i due progettisti Maurizio Bruschi e Francesco Isola. E di una gran folla di partecipanti.

L’esposizione degli amministratori è partita dalla filosofia di fondo dell’intervento sulla mobilità ciclabile. “Una rete di percorsi ciclabili è un elemento qualificante per un territorio, uno strumento per dare nuove risorse sul fronte della vivibilità, del turismo e della riscoperta dei nostri luoghi – ha esordito il primo cittadino – e, al tempo stesso, aumenta la sicurezza sulle strade”.

“Lo sviluppo economico di un territorio è strettamente legato all’innovazione – ha aggiunto l’assessore Leo – non dobbiamo stare fermi, bloccati dalla paura di percorrere nuove strade, o la crisi peggiorerà. Questa opera si ispira ad esperienze di successo di paesi europei sviluppati, e garantisce una vivibilità e uno sviluppo, anche per le attività commerciali, che va di pari passo all’aumento della qualità della vita e alla diminuzione di inquinamento”.

Allo stato attuale il progetto è finanziato da risorse proprie del Comune, ma l’Amministrazione potrebbe contare sulla Regione Toscana per avere un rimborso del costo dell’opera, avendo partecipato all’apposito bando di finanziamenti; infatti i criteri di realizzazione rispettano in pieno i diktat regionali per la mobilità ciclabile costiera (ciclopista ‘Tirrenica’ da 300 km tra Grosseto-Carrara, che in Versilia include solo Camaiore e Pietrasanta), dalla valorizzazione della via Francigena al collegamento di punti di interesse come la stazione di Capezzano, riqualificata e tutelata anche nei confronti di Ferrovie.

Il progetto, nelle sue linee generali, non potrà essere stravolto, ma durante l’assemblea sono state raccolte molte opinioni e proposte che, in particolare per quanto riguarda la zona del Secco, sono adesso al vaglio della giunta. Sindaco e assessori hanno lanciato anche una nuova iniziativa: nelle prossime settimane, tutti i documenti (già disponibili alla consultazione sul sito internet dell’Ente) saranno disponibili in Comune, anche in forma cartacea, per essere visionati, e i cittadini potranno compilare un modulo con le proprie osservazioni in merito.

“Quello che abbiamo voluto realizzare con questo incontro è un modo aperto e onesto di comunicare direttamente con la cittadinanza, anche per progetti nei quali crediamo e dei quali siamo convinti fino in fondo – conclude il sindaco Del Dotto – Un sistema democratico che non si è mai visto in passato, e che solo per questo dovrebbe far vergonare chi si permette di diffondere paure, disinformazione e pregiudizi; quelle stesse persone che a suo tempo mai hanno osato ‘mettere la faccia’ nella condivisione di progetti con la gente di Camaiore, confondendo la partecipazione con una manifestazione di debolezza. Partecipazione è forza, e lo dimostrano il gran numero di partecipanti e il buon esito dell’incontro”.

 

 

IL PROGETTO. La nuova mobilità ciclabile si articola in tre direttrici principali, Camaiore-Lido, Ospedale-Cittadella e Camaiore-Bocchette.

Ecco alcuni dettagli del progetto Camaiore-Lido, allo stato attuale.

Si parte dal Ponte di Carignoni, si percorre via Boschi in direzione mare, si imbocca l’argine del fiume Camaiore per giungere all’altezza del Ponte dei Macelli. Arrivati al ponte, si attraversa la Provinciale, lato Incaba, per poi percorrere la stradina esistente fino a via del Pezzigno. Questa parte del tracciato è oggetto di uno studio di fattibilità.

Per quanto riguarda il progetto definitivo già approvato, la mobilità ciclabile si sviluppa in questo modo: inizio in zona Incaba, da via del Pezzigno, passando da via Dietro Monte, fino a Capezzano (piazza degli Alpini). Via del Pezzigno e via Dietro Monte saranno ad accesso riservato a residenti, proprietari di beni e titolari di attività, e a tutti coloro che hanno necessità di accedere alle residenze, alle attività e alle proprietà. Per essere chiari, si intende semplicemente inibire l’uso come ‘via di scorrimento’ di collegamento tra Camaiore e Capezzano.

Arrivati alla Sarzanese, si imbocca via del Paduletto, per poi passare in via Carraia, fino ad arrivare al sottopasso. Si entra poi via del Gallino e infine si riprende via del Paduletto.

(foto VT)
(foto VT)

Via del Paduletto (fino a via della Gronda), via del Gallino e via Carraia rimangono sostanzialmente come sono adesso, con doppio senso di marcia, trasformandosi in ‘Zone 30’, ovvero strade ricche di cartellonistica, segnaletica orizzontale e rifacimenti stradali mirati ad assicurare il rispetto della ciclabilità, dei limiti di velocità e della sicurezza.

Da via della Gronda fino al mare il percorso sarà su sede propria (pista ciclabile protetta). Va precisato che il tratto tra la rotatoria dell’Aurelia e via Trieste resta a doppio senso di marcia, esistendo già una pista ciclabile in sede propria. Per realizzare la pista, si rende necessaria l’istituzione di un senso unico nella zona del Secco, a monte dell’Aurelia, e da via Trieste verso il mare. Il progetto prevede, ovviamente, la ridefinizione dei sensi di marcia per garantire gli accessi alle zone interessate. L’intervento consente anche la creazione di numerosi parcheggi in più, ricavati grazie all’istituzione dei provvedimenti stradali. Gli accessi alla zona sono quelli da via Tito Speri e via Franceschi.

L’Amministrazione valuterà attentamente le osservazioni dei cittadini per apportare, se necessario, modifiche al progetto.

LE POLEMICHE. Le critiche però non sono mancate, dentro e fuori la sala. Nella sala urla e grida, mugugni di disapprovazione, e attimi di vera tensione. Tra i primi a farsi sentire Alessandro Santini, ex vicesindaco a Camaiore, Pdl. “Una riunione inutile e scontata – dice – che non servirà a niente perché della gente all’amministrazione Dotto non gliene frega nulla. C’hanno riunito alla Misericordia per fingere di farci condividere e partecipare alle scelte. Ma invece sceglieranno di fare come gli pare e andranno in tasca ai cittadini. Un pubblico comprensibile inferocito e contrario al progetto di nuova viabilità che prevede un senso unico in Via del Secco che va dal mare fino all’Aurelia e un altro che viene da monti alla farmacia sempre in Via del Secco. Ergo impossibile accedere al Secco. Per venire da Camaiore al Lido le auto continueranno a passare dalla Via Italica quindi nessuno verrà al Secco da monte: tutto il centro commerciale del Secco morirà. La cosa che più fa rabbia – aggiunge Santini – è che il nuovo piano è stato studiato da tecnici che hanno ampiamente dimostrato di non conoscere la zona. Ma la cosa più vergognosa è che nemmeno il Sindaco Dotto e i suoi assessori hanno dimostrato di conoscere le strade e la vita del Secco. Hanno affermato che il senso unico servirà ad impedire che Via del Secco continui ad essere intasata dal traffico, quando tutto il mondo sa che Via del Secco è sempre deserta e solo d’estate, la domenica, dalle 17 alle 19 c e’ traffico proprio nel senso mare monte fino all’Aurelia che il Sindaco Dotto vuole istituire. Ma il pubblico rumoreggiando ha fatto capire benissimo che su faceva prendere per i fondelli da amministratori poco capaci, inesperti  e che ignorano la realtà ed hanno gridato il loro no. La cosa peggiore però era vedere il sindaco Dotto, dopo una brevissima introduzione, tacere su tutto durante la serata senza mai intervenire e rifiutando il confronto, impari per lui. Mai visto un sindaco tacere durante un assemblea pubblica: sintomo che non sapeva come reagire e rispondere”.

Santini prosegue: “Il sindaco tenga a bada la sua addetta stampa Anita Cancelliere, che si è permessa di insultare i presenti e il sottoscritto solo perché sorridevo.  E parli con Federico Pedonese, da tempo in rotta con l’amministrazione Del Dotto e  contrarissimo alle scelte scellerate della sua maggioranza”.

(foto VT)
(foto VT)

Interviene anche Marco Daddio della lista civica Per Matteucci Sindaco. “Un quartiere, il Secco, in rivolta. Sindaco – scrive Daddio – non siamo d’accordo, sta

sbagliando, cambi idea. Questo è quello che è emerso ieri sera da una discussione accesa e, a tratti, al limite dell’esasperazione, tra gli abitanti del Secco ed i nostri amministratori ‘illuminati’.”Il Sindaco, che introduce e chiude l’assemblea – aggiunge Daddio – dimostrando finta attenzione verso gli interventi della gente dilettandosi nel “cinguettio” di twitter durante le oltre due ore. Un assessore, che cerca di mediare, ma con arroganza, con i cittadini e, con palese difficoltà, si barrica dietro la totale volontà di andare avanti senza se e senza ma. Questo il ritratto dell’Amministrazione Comunale nella tanto sbandierata illustrazione democratica del progetto. Dall’altro lato cittadini che rivendicano l’importanza delle loro attività commerciali, la loro coesistenza col territorio, il futuro dei loro figli. E’ onestamente inspiegabile l’accanimento di questa Amministrazione su questa zona, messa in discussione nei suoi anni di storia da spostamenti di farmacie, uffici postali e sensi unici che non sono certamente le soluzioni per rilanciare il commercio e la vita del quartiere. Sindaco, ci sono altre soluzioni, al Secco la gente non vuole la pista ciclabile, vuole vivere”.

Nella polemica si inserisce anche Progetto Comune, per replicare alla parole di Alessandro Santini. “Fa sorridere  – scrivono – il modo in cui Alessandro Santini, candidato a consigliere comunale a Viareggio, ex consigliere comunale di Viareggio, attuale presidente della fondazione carnevale di Viareggio, stia facendo la sua campagna elettorale usando argomenti tutti Camaioresi. Ogni giorno, invece di pensare alla città nella quale ha scelto di far politica e che ha contribuito a portarla nello stato in cui versa (bisogna ricordare che Santini è stato il capogruppo del PDL a Viareggio, prima di andare a fare il presidente della fondazione carnevale) si scaglia contro il sindaco di Camaiore per scelte che sono scritte nero su bianco sul programma elettorale. Oggi a Santini non piace la pista ciclabile (forse a Santini piacciono l’inquinamento e le auto ed è contro lo sviluppo delle due ruote) Ieri a santini non piaceva che fuori dai locali si debbano usare contenitori in plastica (forse a Santini non piacciono l’ordine pubblico ed il decoro) ieri l’altro a Santini non piaceva il mercato ambulante in passeggiata nonostante le rassicurazioni, le fidejussioni e i teli sotto i camion. L’impressione che dà Santini è che non avendo argomenti sulla città di Viareggio che è allo sbando, sulle ceneri del fallimento dell’amministrazione Lunardini della quale ha fatto parte ed è stato un rappresentante autorevole, cerchi visibilità nel suo vecchio comune per avere un po’ di spazio sulla stampa. Ma se santini ha scelto di occuparsi di Viareggio, che lo faccia con un po’ di serietà e con un po’ meno di facile sarcasmo sul comune limitrofo. Ne guadagnerebbe la Versilia tutta, ne guadagnerebbe lui stesso in credibilità”.

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