(foto Pomella)
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CAMAIORE. I gruppi consiliari e i partiti di maggioranza a Camaiore (Pd, Sel, Rifondazione, Progetto Comune, Idv, Alternativa per Camaiore e Psi stigmatizzano l’atteggiamento di Alessandro Santini, e difendono a spada tratta il progetto per la pista ciclabile che tanto sta facendo discutere.

“Ultimamente – scrivono -Alessandro Santini non perde occasione di attaccare, spesso in modo diretto e personale, il Sindaco Del Dotto per quello che dice e quello che fa, scordandosi tre cose fondamentali: la prima è che il Sindaco è stato eletto dalla città sulla base di precisi impegni programmatici, la seconda che Del Dotto è sorretto da una coalizione, e la terza è che il Sindaco tiene sempre la porta aperta per discutere le questioni di rilievo che interessano il Comune e le sue frazioni riservandosi, comunque, dato che è stato democraticamente eletto, l’ultima parola”.

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Quanto alle cose concrete, di cui come centrosinistra preferiamo parlare, citiamo l’ultima: l’assemblea tenuta presso la Misericordia di Lido di Camaiore sul progetto piste ciclabili; si badi bene sono 3 gli itnerari e non uno. E’ stato un incontro -a tratti acceso- che dopo la presentazione degli Amministratori e dei tecnici (che è servita a fugare dubbi di tutti sulle voci che circolavano) ha visto l’intervento di molti residenti del Secco che hanno espresso forti perplessità sull’istituzione dei due tratti di senso unico in Via del Secco”.

“Su questo c’è stato un preciso impegno del Sindaco e dell’Assessore Leo non solo a prendere in considerazione le proposte, ma anche a riferire alla città sull’esito della riflessione e sulla necessaria decisione finale.

 Idem per la questione della Farmacia, che qualche abitante ha giustamente sollevato nel corso dell’incontro. Anche in questa circostanza la risposta è stata chiara: nessuna decisione è stata ancora presa e – così come per i percorsi ciclabili – anche in questo caso la città, i lavoratori ed il Secco saranno informati e coinvolti nel processo decisionale, senza fare demagogia e usare parole poco eleganti (come ha fatto in uno dei suoi ultimi interventi Santini), bensì con i “dati alla mano”, relativi all’azienda pubblica camaiorese, che se si trova in queste condizini è anche “grazie” al malgoverno dalla giunta di cui Santini è stato vice, sino al giorno della sua ancor oggi oscura defenestrazione”.

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Non ricordiamo – aggiunge la maggioranza – , d’altro canto, nessun precedente di incontro pubblico o assemblea partecipativa che abbia permesso ai cittadini di esprimersi quando in Giunta, a Camaiore, c’era lui… 

Lo spostamento del mercato sulla passeggiata, invece, è il frutto di una precisa scelta programmatica che l’Amministrazione sta portando avanti e che vuole essere una risposta concreta alle oltre 500 persone che hanno presentato, nel 2012, una petizione sulla specifica questione e alle categorie che si sono più volte dichiarate favorevoli.

Insomma, le critiche vanno sempre bene, ma a due condizioni: la prima è che si eviti

Federico Pedonese

di mettere tutto in un calderone indifferenziato e demagogico e si discuta, invece, nel merito dei problemi, proponendo le soluzioni che si ritengono più adatte. La seconda è che chi critica dimostri coerenza con il proprio comportamento passato. Alessandro Santini, che straparla di tutto un po’, passando in poco tempo dall’amministrazione di Camaiore a quella (disastrosa) di Viareggio ed alla poltrona della Fondazione Carnevale, sembra costituire più un problema per l’immagine dell’opposizione di centrodestra che per il Sindaco Del Dotto”.

“Nel merito delle questioni aperte, ricordiamo che il centrodestra a Lido ha portato i parcheggi a pagamento, i cui utili andranno per 90 anni ai privati, ha fatto scelte urbanistiche e produttive per intasare l’Aurelia; da assessore all’Ambiente, non ha mai messo mano seriamente al problema della fossa dell’Abate, pensando che la parola “ambiente” coincidesse con “zanzare”. 

Raccomandiamo quindi una maggiore attenzione ai problemi della città dove adesso è candidato (Viareggio), augurandogli di non ripetere i “successi” di quel partito – il suo – che ha amministrato prima del commissariamento”.

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