VIAREGGIO. Il Premio Internazionale Artiglio, VII Edizione, viene assegnato questa mattina  alle 10   a Viareggio al Museo della Marineria a Guido Gay, sul tema: Tecnologie avanzate per l’esplorazione sottomarina, per aver localizzato il relitto della Corazzata Roma, affondata il 9 settembre 1943.

Guido Gay ha 74 anni, si è laureato in ingegneria elettrotecnica al Politecnico di Milano nel 1964. Di origine piemontese ha la doppia nazionalità: italiana e svizzera. Ha fondato la Gaymarine a Lomazzo (Co), società che si occupa di sviluppare nuove tecnologie sottomarine. Nel 1977 nacque Filippo, un piccolo R.O.V. dalle caratteristiche innovative. Poi iniziò  a produrre dei robot subacquei (serie Pluto) con cui ricercare relitti nei fondali marini: a tutt’oggi Gay ha ritrovato ben due relitti moderni e 14 antichi.

Nel 1979 iniziò la “caccia” al relitto della corazzata Roma. Questa nave, ammiraglia della nostra flotta, fu affondata il 9 settembre 1943 da bombe radioguidate sganciate da aerei tedeschi all’altezza del faro dell’Asinara in Sardegna. Nella tragedia persero la vita 1352 marinai italiani. Fra i morti, il comandante della nave, il nostro concittadino capitano di vascello Adone Del Cima e l’ammiraglio Carlo Bergamini, comandante delle forze navali da battaglia della R.M., che sulla Roma aveva issato le sue insegne.

Da quella data sono cominciate le ricerche di questo relitto. Tante grosse imprese di recuperi di livello internazionale hanno tentato di individuarlo senza alcun risultato. Solo il 17 giugno 2012, il robot Pluto Palla di Guido Gay, riesce a fotografare, senza possibilità di dubbio, una parte del relitto della Roma.

“Quando ho cominciato la caccia  – dice Guido Gay – non avevo le strumentazioni attuali e alla fine ho dovuto fermarmi. Ho ripreso con nuove attrezzature. Ho setacciato il canyon di Castelsardo: il sonar aveva avuto contatti sospetti. Dovevo capire se erano solo rocce o qualcosa di più. Così sono tornato con il robot.

Sono sceso a oltre mille metri. Ho visto la torretta con i cannoni, il pezzo di ponte affiorare dalla fanghiglia del fondale. Sì, ce l’avevo fatta!”

Due settimane dopo il ritrovamento, il 3 luglio 2012, in una conferenza stampa, la Marina Militare conferma che le foto mostrate da Gay si riferiscono al relitto della Roma, chiudendo così definitivamente questa caccia, iniziata ben 69 anni prima.

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ultimo aggiornamento: 25-05-2013


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