FORTE DEI MARMI. Nella dichiarazione dei redditi, relativa al 2008, avrebbe denunciato solo 2.800 euro, ma per la Gdf, in quella annualità, avrebbe occultato 7,4 milioni provenienti da cessioni immobiliari.

Gli accertamenti hanno riguardato il titolare di una società immobiliare, 71 anni, fiorentino, nei cui confronti è stato ora eseguito un decreto di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca per equivalente, di beni per un valore di 15 milioni di euro.

Sequestrate in particolare due ville a Firenze e Forte dei Marmi (Lucca) e conti correnti per 32.000 euro.

Secondo quanto emerso, l’uomo avrebbe occultato il suo patrimonio societario attraverso la costituzione di due ‘trust’ fittizi, intestati a prestanome, in cui avrebbe fatto confluire i guadagni derivanti dalla cessione dei beni immobili della società.

L’imprenditore fiorentino è stato anche denunciato per i reati di omessa ed infedele dichiarazione, occultamento delle scritture contabili, sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Secondo quanto emerso l’uomo, titolare di società immobiliare attiva nel settore alberghiero, avrebbe cercato di occultare gran parte del suo patrimonio.

Il sequestro è scattato a seguito del decreto emesso dal gip di Firenze David Monti, per una villa di 870 metri quadrati, con un parco di 640, situata nelle vicinanze di piazzale Michelangelo a Firenze, e per una a Forte dei Marmi, con giardino di 1.200 metri quadrati e due piscine.

Secondo quanto accertato nel corso delle indagini, l’uomo avrebbe cercato di occultare i suoi redditi attraverso dei trust fittizi e intestati a ‘teste di legno’. Nel primo trust, con sede a Firenze, avrebbe fatto confluire una plusvalenza di 17 milioni di euro, realizzata attraverso la cessione di gran parte del patrimonio immobiliare della società, tra cui un noto albergo nel cuore di Firenze (per un valore di oltre 26 milioni di euro).

Nel secondo trust, con sede nel Principato di Monaco, l’imprenditore avrebbe trasferito le due ville sequestrate. Anche la sua società immobiliare sarebbe stata incorporata in una società con sede nel Principato di Monaco, a sua volta controllata da altre due società con sede nelle Seychelles, ma per gli investigatori di fatto gestite sempre dall’imprenditore fiorentino.

(fonte ANSA)

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