FORTE DEI MARMI. “Briatore propone campi da golf da tutte le parti”, ma l’ultimo campo da golf discusso in Toscana “era da 77 ettari, non si può fare così”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, intervenendo alla presentazione del rapporto sull’economia regionale. Un campo da golf in termini di suolo occupato vale “qualcosa come 140 campi sportivi – ha sottolineato Rossi – richiede tantissima acqua per essere mantenuto, produce un livello di occupazione tutto sommato non particolarmente alto”.
Secondo il governatore, inoltre, “se ne facessimo troppi verrebbe meno la rendita data dal paesaggio della Toscana”, per cui allo stesso modo “non si può prendere tutto ciò che passa il convento, non possiamo diventare la regione delle seconde case e dello sprawling”. In Toscana, ha detto Rossi, ci sono “imprenditori che investono, artigiani che mettono a rischio la propria casa, gente che fa un grande lavoro e scelte di qualità, e a volte ogni tanto ci sono delle balle in giro che è bene siano ridimensionate, la politica serve anche a questo”.
Poi Enrico Rossi è tornato così sulle sue dichiarazioni rilasciate stamani alla presentazione del rapporto Irpet-Unioncamere. “In un’altra occasione – ha aggiunto Rossi in una nota – mi è capitato di apprezzare gli investimenti di Briatore in Versilia, sottolineando come lui stesso fosse vittima di una situazione di rendita, dovendo pagare centinaia di migliaia di euro al possessore di una concessione del demanio pubblico”.
Nell’ intervento di oggi, ha spiegato il governatore, “ho voluto sottolineare l’importanza del turismo per la Toscana, ma anche la necessità di operare per il suo sviluppo scelte di qualità che non siano distruttive dei nostri valori primari, che sono il paesaggio e l’ambiente. Credo che l’idea di realizzare campi da golf vada valutata con grande attenzione, per il loro impatto sull’ambiente e le modifiche che introducono nel paesaggio. Attraverso la Via la Regione ha rilasciato molti permessi per questo tipo di attività, e penso che sia venuto il momento di regolare con criterio ragionevole la loro realizzazione”.
Rossi si è detto convinto della necessità di investire sul turismo e “studiare come possiamo incorporare in questo settore più cultura, ricerca e innovazione, senza accettare supinamente e acriticamente quelle che vengono presentate come opportunità da prendere sempre, e comunque e senza dar spazio alla boria di chi dice di no a tutto”.
(ANSA).
