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FIRENZE. Sono state approvate a Roma, dal tavolo degli assessori regionali al turismo, due comunicazioni presentate dall’assessore Cristina Scaletti: passeranno all’esame della Conferenza Stato-Regioni con l’intento di cogliere l’occasione della definizione del Decreto Semplificazioni da parte del Governo. La prima riguarda la sicurezza delle funivie per trasporto persone e il contrasto creatosi tra la norma europea e quella italiana; la seconda i possibili interventi per garantire l’operatività dei campeggi operanti sul territorio italiano.

Nel caso degli impianti di risalita, la direttiva europea ha posto vincoli rigidi di sicurezza sia al momento della progettazione che nella gestione degli impianti nel corso del loro periodo di attività ed utilizzo. Le linee indicate dall’assessore Scaletti evidenziano la necessità di armonizzare le norme per non danneggiare le imprese di gestione del nostro paese. Per queste ragioni si ritiene opportuno rappresentare l’esigenza di una rapida modifica della normativa italiana, da richiamare anche nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni L’urgenza è dettata dall’esigenza di garantire alle imprese italiane che gestisono gli impianti di risalita nelle aree montane maggiori possibilità di esercizio, superando così i limiti di una forte concorrenza da parte di altre realtà europee.

Per quanto riguarda invece il turismo all’aria aperta, si tratta di un importante comparto dell’offerta turistica italiana, rappresentato da 67 milioni di presenze, di cui 37 milioni italiane e 30 milioni straniere. In termini di posti letto il settore extra-alberghiero rappresenta il 50 per cento dell’intera disponibilità turistica. Un settore che potrebbe cogliere le opportunità fornite dal mercato in evoluzione, con particolare riferimento a quello dei paesi dell’Europa del nord. Purtroppo recenti si sta creando di recente un clima di incertezza tra gli imprenditori che vi operano; la causa è dovuta ad interpretazioni particolarmente restrittive sulla normativa in materia di ambiente e autorizzazioni edilizie nelle strutture all’aria aperta.

In alcune regioni si è arrivati all’intervento della magistratura. Per esempio in Toscana si è verificato il sequestro cautelare di casemobili piazzate nei campeggi, in quanto ritenute rilevanti ai fini edilizi e paesaggistici, e quindi soggette a permessi di costruzione e autorizzazione paesaggistica, in contrasto con la stessa normativa regionale in materia di turismo. Lo scenario di incertezza normativa che si è venuto a creare paralizza di fatto gli investimenti e deprime l’occupazione, in un momento già critico per l’economia nazionale, proprio in un settore che invece potrebbe contribuire a bilanciare le perdite.

La proposta illustrata dall’assessore Scaletti ai colleghi delle altre regioni chiede di inserire, nella normativa nazionale, elementi di chiarezza che valgano su tutto il territorio nazionale, relativamente alla possibilità di installare, all’interno di campeggi e villaggi turistici, manufatti rimovibili. L’obiettivo è di operare di concerto per restituire agli operatori serenità e sollevarli da problematiche che è compito della pubblica amministrazione chiarire e risolvere.

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