CRONACA

VERSILIA. La Sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile di Lucca ha risolto a tempo di record un nuovo caso di truffa, che evidenzia però un significativo particolare: il truffatore è un tedesco 44enne, con precedenti specifici; il truffato un lucchese, un libero professionista 41enne.

 Tutto ha inizio nei mesi scorsi, quando attraverso una agenzia immobiliare del centro storico il 41enne riceve l’ offerta di affittare la casa che possiede a Viareggio centro da parte del tedesco, che con modi affabili si presenta come informatico residente a Pisa. Il lucchese vuole precise garanzie prima di affittare l’ immobile, poiché nel passato aveva avuto un diverbio con il precedente inquilino, che aveva procurato dei danni mai risarciti agli interni. Fatto aggiustare l’ immobile, a cui tiene molto per questioni affettive, il proprietario si fa convincere dai toni affabili dell’ uomo, che presenta una carta di identità rilasciata dal comune di Pisa, riportante la precedente residenza sotto la Torre e la professione di informatico. Stipulato il contratto, dopo poco iniziano i guai: l’ inquilino si rifiuta di pagare, adducendo pretesti vari su diversi malfunzionamenti a suo dire riscontrati in casa; contravvenendo alle clausole contrattuali, tiene due cani all’ interno dell’ appartamento ed impedisce al proprietario di entrare.

Ad un esame più attento, anche il documento esibito all’ atto della stipula sembra taroccato:  pertanto il lucchese si determina a sporgere querela in Questura ed il fascicolo passa alla Squadra Mobile per le indagini. Gli investigatori accertano sia la esatta identità dell’ uomo che la falsificazione del documento, ed ottengono un decreto di perquisizione dalla Procura della Repubblica. Il tedesco, asserragliato in casa, non apre ai poliziotti fingendo di non sentire il campanello di casa ma costoro, aspettandosi la mossa, si erano premuniti facendosi consegnare dal proprietario il doppione delle chiavi di ingresso.

 Una volta all’ interno, constatano effettivamente che l’ appartamento era stato messo a soqquadro dall’ inquilino e dai suoi animali,  e a seguito di perquisizione trovano la carta di identità falsificata, che aveva utilizzato per stipulare in maniera fraudolenta il contratto di affitto. Al termine delle indagini, è stato denunciato per frode ed uso di atto falso; da notare che il medesimo vanta diversi precedenti specifici, commessi in Italia a partire dal 1991. Lo scorso anno, soggiornò per un mese “a sbafo” in un albergo di Marina di Pietasanta, con un danno per i gestori di circa  2.000 euro e la conseguente denuncia per insolvenza fraudolenta.

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ultimo aggiornamento: 15-06-2013


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