SERAVEZZA. “Il bilancio di previsione 2013 che andiamo a presentare al Consiglio Comunale è stato redatto non senza difficoltà oggettive determinate dal pesante taglio dei trasferimento dallo Stato ai Comuni e, di conseguenza, dalla drammatica diminuzione delle risorse disponibili per il normale svolgimento dei servizi”.

Lo affermano il sindaco Ettore Neri e Mara Taraballa, Consigliere delegato ad Aziende partecipate, finanze comunali, bilancio, tributi e bilancio partecipativo.

“Un segnale evidente delle difficoltà è dato dal fatto che, ben oltre la metà dell’anno, pochissimi Comuni, in tutta Italia, sono stati in grado di redigere il Bilancio di previsione 2013 e che lo stesso Governo nazionale sta, tuttora, lavorando a provvedimenti che potrebbero, da un momento all’atro, modificare radicalmente i riferimenti essenziali per la struttura dei Bilanci dei Comuni (ex. Imu e Tares).

Nonostante questo, anche in questa fase, siamo in grado di confermare la sana e virtuosa gestione del risorse del nostro Comune.

Per questo il dato principale che preme sottolineare è che non ci sarà nessun aumento per i servizi a domanda individuale direttamente erogati dal nostro Comune. Tutte le tariffe: mense scolastiche, trasporti scolastici, suolo pubblico, affissioni, servizi cimiteriali ecc. restano immutate e con l’obiettivo di mantenere inalterata anche la qualità del servizio.

Anche le aliquote Imu vengono mantenute, in sede di previsione, al livello del 2012: 0,4% sulla prima casa; 1,06% sugli altri immobili, senza ulteriori aggravi per i cittadini e le imprese.

Vengono, inoltre, confermate anche per la Tares tutte le agevolazioni ed esenzioni per reddito previste per la Tarsu e per tutti gli altri servizi a domanda individuale.

Analogamente, anche per il 2013, la soglia di esenzione IRPEF viene confermata a 14.500 €, mentre gli scaglioni delle aliquote, rapportate al reddito, saranno le seguenti: 0,76 per i redditi fino a 15.000 €; 0,77 per i redditi fino a 28.000 €; 0,78 per i redditi fino a 55.000 €; 0,79 per i redditi fino a 75.000 €; 0,80 per i redditi sopra i 75.000 €.

L’obiettivo di finanza locale che governa tutte le scelte e le impostazioni del nostro Bilancio di previsione è quello della massima prudenza e del monitoraggio costante di tutti i capitoli di spesa e di entrata. Tutto lo sforzo è al contenimento dei costi e delle spese in modo da non creare difficoltà gravi alla cittadinanza.

Il nostro bilancio, in verità, non presenta spese comprimibili o superflue; anche le spese di rappresentanza, ad esempio, prevedono stanziamenti irrisori.

Il nostro Comune, come già accennato, ha visto diminuire drasticamente i trasferimenti da parte dello Stato: siamo così passati dai quasi 3 milioni del 2010 ai 380.000 € previsti per il 2013.

A fronte di ciò lo Stato ha fornito agli enti locali la possibilità (l’obbligo) di agire sulla leva tributaria, penalizzando però i propri cittadini.

La manovra così delineata presenta un saldo delle poste correnti pari a circa 11milioni di euro e un obiettivo di oltre un milione di euro per quanto attiene il patto di stabilità. Già lo scorso anno abbiamo assistito al ritorno della tassa sugli immobili “venduta” come una imposta municipale, ma che in concreto così non era.

Il 2013 vede l’introduzione di una nuova tassa, la TARES che sostituirà la Tarsu e che costringerà i Comuni all’applicazione di tariffe significativamente maggiori rispetto al passato.

Anche la Tares, come l’Imu, di municipale ha ben poco: non solo una parte di tale introito finisce direttamente nelle casse dello Stato, ma essa presenta parametri così rigidi da lasciare ai Comuni un ristrettissimo margine di manovra e discrezionalità. La nostra Amministrazione comunale ha deciso, visto le forti difficoltà che stanno attraversando le nostre aziende, di gravare il meno possibile sulle imprese così da evitare ulteriori ripercussioni negative sul sistema del lavoro e dell’occupazione.

Certo è che per quest’anno le difficoltà non sono poche e non sembrano diminuire. Forte preoccupazione è rivolta anche alle manovre di variazione e di assestamento, presentate solitamente nei mesi di settembre e novembre. Preoccupazione che nasce dalla sensazione che ancora, a livello nazionale, non siano ancora stati ben definite le ulteriori azioni che saranno necessarie per l’uscita dalla crisi e per agevolare la ripresa dell’economia”.

 

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ultimo aggiornamento: 02-07-2013


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