FORTE DEI MARMI. In questi giorni a Forte dei Marmi si è parlato di decoro in modo improprio. Secondo l’etimologia della parola, decoro è ciò che conviene, che ben si addice, nel senso di convenienza d’atti o di cose, proporzionata alla condizione d’uomo onorato. Non è cioè una semplice questione estetica.

Lo scrive Stefano Lodi Rizzini, Segretario PdCI – Federazione di Lucca e della Versilia.

“È appunto tornare ad essere decorsi, nell’accezione di convenienza di atti o cose proporzionata alla condizione d’uomo d’onore, quello che chiediamo al sindaco Buratti e alla sua maggioranza: si cessi per sempre quell’odioso atteggiamento da caccia all’extracomunitario che da anni riempie le cronache estive locali e nazionali.

Un atteggiamento che porta Forte dei Marmi a rappresentare un’anomalia in Versilia sul versante dell’accoglienza e della solidarietà, dove un’amministrazione che sempre più spesso privilegia gli interessi di chi porta soldi, a prescindere da come li guadagna, si accanisce nei confronti degli ultimi, dei più deboli, di chi non ha alternative ad una vita disperata e durissima.

Perché di disperazione si tratta: chi, se avesse alternative, passerebbe intere stagioni sotto il sole vendendo chincaglieria, spesso in clandestinità, vivendo in condizioni di vita disumane, con la famiglia a migliaia di chilometri di distanza, in mezzo a gente che quando non ti tratta male fa finta che tu non esista?

Nel caso specifico, la costruzione della gabbia per polli sotto il pontile è riuscita ad ottenere due risultati, entrambi negativi: sentimenti di forte riprovazione per l’obiettivo di “negare l’ombra” a chi la cerca ma non può permettersela e di contrarietà alla soluzione, proprio nel contesto di quel decoro che gli amministratori avrebbero ricercato, per lo squallore che esprime la recinzione a chi vi passa davanti.

Se il problema è, realmente, la sosta sotto il pontile, si trovi una soluzione diversa. Si prenda ad esempio quando fatto da uno stabilimento balneare nel pisano: si prevedano una serie di zone d’ombra per coloro che, in transito sulla battigia, abbiano la necessità di riposare per un attimo al fresco. In questo caso il “decoro” sarebbe salvaguardato e Forte dei Marmi recupererebbe quei tratti di umanità che negli anni ha abbandonato a favore di presunti interessi locali.

Per quanto ci riguarda, in ogni caso, non accetteremo mai l’idea che possano esistere motivi che giustifichino la possibilità di soprassedere al rispetto della dignità della persone, specialmente se questi motivi sono economici, o che ci possano essere deroghe nell’esercizio della coscienza civile di un’intera comunità e in soggetti politici, culturali e sociali che oggi, a Forte dei Marmi, pare siano disposti ad accettare silenziosamente quanto sta accadendo”.

 

 

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