VIAREGGIO.  L’Ente Parco, in relazione alla revoca dell’autorizzazione alla deroga acustica rilasciata dal Comune di Viareggio per gli eventi straordinari sulla Marina di Torre del Lago, e in rapporto agli esiti dei sopralluoghi effettuati nel corso dell’ultimo fine settimana (i quali hanno riscontrato incongruenze anche nel rispetto delle prescrizioni e delle mitigazioni che lo stesso nulla osta del Parco aveva definito), si vede costretto a revocare a sua volta il proprio provvedimento. E invita il consorzio “Friendly Versilia”, relativamente alla possibilità di svolgere gli eventi per le settimane a venire, ad avanzare una nuova richiesta che, da un lato preveda chiari interventi di mitigazione per quanto concerne l’eventuale deroga al rumore, e dall’altro impegni più vincolanti sotto altri aspetti, fra i quali quelli relativi alla salvaguardia del contesto dunale circostante. In presenza di tale istanza, il Parco stesso garantirà una celere istruttoria in stretta collaborazione con gli uffici competenti del Comune di Viareggio.

Anche il presidente di Legambiente Versilia, Letizia Debetto interviene sul tema dei rumori dei locali della Marina di Torre del lago: “Ancora una volta tocca alla Magistratura togliere le castagne dal fuoco e mettere i piedi nel piatto di chi si proclama paladino del rispetto delle regole, di chi rivendica il diritto acquisito ad organizzare la propria attività economica come ritiene più opportuno nel rispetto della libertà di impresa ma non delle regole che salvaguardano l’interesse di tutta la comunità e di chi cerca di tenere insieme  istanze diverse dando un colpo al cerchio ed uno alla botte”.

“E così, mentre i gestori nostrani dei locali, con stile ricattatorio, minacciano di utilizzare esposti già pronti contro esercenti di vari locali di intrattenimento in tutta l’area del Parco, se non otterranno le autorizzazioni a gestire la propria attività secondo regole che “loro” ritengono congrue e di buon senso (il loro), qualcun altro li ha preceduti ed ha chiamato in causa la Procura, che da due anni sta conducendo indagini e mettendo locali sotto sequestro, ma di cui in parecchi hanno preferito far finta di dimenticarsi.
L’inciucio che ha governato le attività sulle Marine per più di 10 anni evidentemente non funziona più, dopo che la Magistratura ha cominciato ad occuparsi del caso: questi imprenditori, che finora sono stati abituati a lavorare in assenza di regole, ma che adesso hanno compreso che ciò non è più possibile e vogliono rilanciare le loro attività nel rispetto della legalità, è giusto che abbiano una certezza dei limiti entro cui possono muoversi e rispetto ai quali dovranno dotarsi di strumenti tecnologici in grado di limitare al massimo le emissioni sonore e luminose: queste, quantomeno, sono le misure di mitigazione messe in evidenza dallo studio di incidenza commissionato dalla Regione Toscana affinché queste attività possano esistere all’interno di un Parco senza danneggiare la natura ivi presente. Ma di pannelli fonoassorbenti, impianti a pioggia, ecc. si è sentito parlare per anni ma non si ha notizia che qualcuno li abbia mai messi in funzione. Quindi facciamo appello al Sindaco Betti affinché faccia rispettare le regole di cui si è dichiarato garante ed al Presidente del Parco Manfredi affinché si impegni in una gestione attenta alla tutela dei valori naturali del nostro territorio grazie alla quale il Parco è stato insignito di vari riconoscimenti, dal Diploma Europeo dei Parchi al Quality Coast Award, dei quali gli operatori turistici in primo luogo possono fregiarsi quale elemento di attrattiva per un’utenza sempre più attenta alla qualità della vita nei luoghi di vacanza: ricordiamo che questi riconoscimenti non sono conferiti una volta per tutte, ma sono soggetti a valutazioni periodiche. Ricordiamo infine, a quanti premono per una revisione in senso restrittivo dei confini del Parco e che intendono suonare le loro trombe regionali, che queste non potranno sovrastare i le campane che echeggeranno dalla sede europea a tutela di zone che sono in primo luogo Siti di Importanza Comunitaria: vedremo allora chi si prenderà la responsabilità di aver provocato una procedura d’infrazione i cui oneri ricadranno su tutti noi”.
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ultimo aggiornamento: 24-07-2013


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