Querceta in lacrime per l’ultimo addio a Sara Gabrielli

QUERCETA. “La tua bocca era fatta apposta per sorridere”. Questo uno dei tanti striscioni apparsi sugli spalti di un gremito stadio del Buon Riposo a Seravezza. Per una volta niente bandiere, niente cori. Solo lacrime per l’ultimo saluto a Sara Gabrielli, la 22 enne scomparsa all’affetto dei suoi cari all’improvviso la scorsa sera. L’intera comunità di Querceta si è stretta intorno alla famiglia Gabrielli per l’ultimo saluto alla figlia, Sara, 22 anni deceduta in seguito ad un malore sabato notte, dopo la serata passata a lavorare alla sagra del Pozzo di cui era una “tamburina” in occasione del Palio dei Micci, che si svolge nello stadio “Buon Riposo” di Pozzi, a pochi metri da dove abitava e che oggi l’ha ospitata per l’ultima volta per il rito civile. Come suo desiderio nel giorno del suo ultimo saluto. Per lei anche uno spettacolo degli sbandieratori della contrada: col groppo alla gola i suoi compagni, come sempre, sono riusciti a regalare uno spettacolo degno della storia del Palio.

C’erano tutte le contrade con uomini e donne delle sfilate, di cui lei era una delle protagoniste: tutti  sono voluti essere vicini a lei e alla sua famiglia in questo giorno nero, sapendo che le avrebbe fatto sicuramente piacere, e come del resto hanno richiesto i suoi genitori. È stata una giornata toccante, con una intera comunità che si è fermata, ancora incredula per questa morte tanto assurda che ha lasciato nello sgomento più totale la famiglia e quanti l’hanno conosciuta. Sara era una ragazza solare, piena di vita, iscritta all’Università, ma come si dice “con la testa sulle spalle”: aiutava il papà nella azienda artigianale che produce etichette.

La cerimonia civile è iniziata con un corteo che si è mosso dalla sede della Pubblica Assistenza di Pozzi dove era stata esposta la salma che ha raggiunto lo stadio stracolmo in ogni ordine di posti per l’addio a Sara, che rimarrà, come è stato detto da tutti, nei cuori non solo dei contradaioli del Pozzo, ma dell’intera comunità versiliese, che ha perso davvero una degna e bella rappresentante.

 

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