PIETRASANTA.”C’è una direttiva precisa del Ministero. Noi non abbiamo aumentato i prezzi. Faremo delle verifiche, ma non mi risulta“. Lo ha detto Maria Chiara Carozza, Ministro dell’Istruzione, a margine dell’incontro al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta, riferendosi alla notizia data stamani dalla Condacons che parlava di “caro libri” e di aumento previsto sui “libri di testo scolastici del 5%” in vista del prossimo anno scolastico.

Intervistata da Federico Monechi di RaiTre, riferendosi alla proposta avanzata dal rettore dell’Università di Pisa Augello, ha detto:

Gli Stati generali dell’università sono sicuramente un’ottima iniziativa. E’ importante che anche dalle università venga una riflessione sul futuro del sistema d’istruzione superiore, che si convochino assemblee, che si convochino tutti gli interlocutori possibili. Quindi non posso che vederlo con favore”.

“E’ importante recuperare – ha aggiunto il ministro – l’interlocuzione col mondo dell’Università ed anche il rapporto tra cittadini ed università, capendo quale è il loro ruolo in un Paese che è manifatturiero, che è portatore di cultura e che vive di beni culturali e di turismo, di qualità”.

 
 Poi un passaggio sui 11.278 insegnanti assunti per il prossimo anno scolastico per coprire cattedre vacanti.  “E’ una scelta importante e un segnale. Voglio vedere quale altro settore assume undicimila persone in questo momento. Siamo gli unici che lo facciamo, e fa parte di un’inversione di tendenza che il Governo Letta ha voluto dare. Il Consiglio dei Ministri – ha aggiunto Carozza – sul tema della scuola è molto compatto. Tutti vogliamo dare fiato a questo settore e dare una prospettiva di lungo termine alla scuola. Crediamo che sia il momento di una riflessione non solo a breve termine, quindi riguardo le assunzioni, ma anche più a medio e lungo termine. Dobbiamo reinserire la parola futuro nella politica”.
 
 “È il momento di pensare ad una Costituente della scuola“, ha poi annunciato il ministro all’Istruzione Maria Chiara Carozza. “Mi aspetto che insegnanti, dirigenti scolastici, alunni, studenti e genitori – ha spiegato – siano coinvolti in una grande costituente della scuola italiana, in cui lo stato della scuola italiana venga discusso davvero, come se fosse lo stato dell’Unione. Una costituente dove si discuta davvero, senza pensare alle esigenze della singola categoria, che pure sono importanti. Però bisogna fare la somma di tutto, e pensare ad una scuola a servizio del Paese. Ė il momento di pensare a questa Costituente della scuola”.
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